Il soffio dello Spirito

Pronostici smentiti. Ancora una volta. Per fortuna, aggiungo.

Fiumi di inchiostro sono stati utilizzati per narrare di accordi e complotti più o meno alla luce del sole. Nulla di tutto questo, alla fine, pare si sia avverato. I cardinali, ispirati dallo Spirito, in soli quattro scrutini si sono accordati su un loro confratello che, per i beneinformati, non era tra i favoriti. Il nome di Robert Francis Prevost, con un nonno in Piemonte, lo conoscevano in pochi.

I messaggi inviati dal nuovo Pontefice, con le prime apparizioni e le prime parole, sono stati espliciti.

Innanzitutto il nome contiene un chiaro riferimento al predecessore Leone XIII, il padre della Rerum Novarum. Un’enciclica che, nel 1891, non solo metteva al centro questioni sociali allora urgentissime dopo la rivoluzione industriale, ma sollecitava i cattolici all’impegno nella società. Noi stessi, come giornali diocesani, siamo figli di quella storia travagliata e fruttuosa. Così come lo sono le banche di credito cooperativo e le cooperative giunte fino a noi. Il saluto in spagnolo alla diocesi che ha guidato in Perù ha fatto intendere dov’è il cuore del nuovo Pontefice.

La missione fa parte del suo dna, così come gli ultimi, gli emarginati, i più lontani, sulla scia delle consegne lasciate dal predecessore citato più volte in diverse occasioni. Non solo papa Francesco, ma anche gli altri, sulle cui tombe Prevost è andato a pregare. Un altro gesto in continuità è stato il suo affidarsi a Maria, nella Madonna del Buon consiglio, a Genazzano, e nella Salus popoli romani in Santa Maria Maggiore.

Così come l’immagine di una Chiesa in cammino, in stile sinodale, evocata fin dall’apparizione dalla loggia delle benedizioni, nel solco del rinnovamento avviato da papa Francesco, grande promotore di processi che hanno rivoluzionato la pastorale. Leone XIV è un americano poliglotta, con uno sguardo globale.

Attento a quello che avviene nel sud del mondo ed esperto degli ambienti vaticani che frequenta da un paio di anni, come prefetto del Dicastero per i vescovi, in lui è condensato un mix di conoscenze e di esperienze che lo hanno tratteggiato come candidato perfetto per succedere a Bergoglio.

Inoltre il suo carattere mite rassicura molti ambienti ecclesiali e non solo, dopo i cambiamenti repentini a volte imposti dal Papa argentino. Prevost avrà il suo stile. Lui è il successore di Pietro, il primo degli apostoli, e la missione della Chiesa rimane quella di annunciare la gioia del Vangelo, di aprire le porte e accogliere tutti quelli che cercano un senso per la loro vita.