La coppia nella maturità: tra complicità, distanza e ridefinizione dei legami
La maturità della coppia non è solo una fase della vita, ma un tempo psichico in cui il legame è chiamato a confrontarsi con il cambiamento, con il corpo che invecchia, con la trasformazione dei ruoli e con il tempo che passa. In questa stagione la relazione si gioca tra complicità, distanza e ridefinizione dei legami, e interroga profondamente il tema della fedeltà.
La complicità nasce dalla storia condivisa: anni di vita comune depositano una conoscenza profonda dell’altro che può diventare intimità silenziosa e sostegno reciproco.
Ma la stessa familiarità può trasformarsi in abitudine e rendere l’altro invisibile.
Accanto alla complicità emerge inevitabilmente una distanza, legata ai cambiamenti individuali e al fatto che l’altro non coincide mai pienamente con le nostre attese.
Come mostra la psicoanalisi, l’amore oscilla sempre tra investimento sull’altro e ritorno su di sé, tra desiderio di fusione e bisogno di separazione.
La fedeltà, in questa prospettiva, non coincide con l’immobilità ma con una “continuità nella discontinuità”: non sfida il tempo restando identica, ma scende a patti con esso, accettando che per durare un amore debba cambiare.
Il filosofo André Gorz, rivolgendosi alla moglie dopo cinquantotto anni di vita insieme, scrive: “Sono cinquantotto anni che viviamo insieme e ti amo più che mai. Porto di nuovo in fondo al petto un vuoto divorante che solo il calore del tuo corpo contro il mio riempie”.
Qui la fedeltà appare come un lavoro quotidiano che attraversa le trasformazioni dell’altro e di sé.
Freud ci invita a ricordare che l’amore richiede sempre di conciliare immaginazione e realtà: l’altro non è mai solo quello che desideriamo, ma una persona che cambia nel tempo.
Nella coppia matura questo significa rinunciare all’illusione di possedere l’altro e accettare una quota di distanza come condizione del legame.
Come osserva Kernberg (1995): “la capacità di essere discontinui nella relazione gioca un ruolo centrale nel suo mantenimento”.
La ridefinizione del legame diventa allora un passaggio cruciale: non più fusione né puro allontanamento, ma costruzione di un “Noi” capace di contenere le differenze.
In questo senso, la coppia nella maturità non è una relazione che si spegne, ma una relazione che, se sostenuta dal pensiero e dalla parola, può trasformarsi e trovare nuove forme di vitalità.
