La menopausa tra sintomi e rinascita

Con la menopausa il corpo parla con un linguaggio nuovo: vampate, insonnia, aumento di peso, cali di memoria e sbalzi d’umore segnalano che qualcosa si trasforma nel profondo. Gli ormoni – estrogeni e progesterone – rallentano la loro danza, lasciando spazio a un metabolismo diverso, a un cuore più vulnerabile e a un corpo che chiede ascolto.

Non è solo una questione biologica: è un momento di passaggio, un rito di trasformazione che chiama la donna a ridefinire la propria identità. L’età matura, spesso temuta, può invece diventare il tempo della consapevolezza. Finita la stagione della fertilità, si apre quella della fecondità simbolica: una nuova possibilità di creare, pensare, desiderare senza il vincolo della generatività biologica.

Con la menopausa la donna incontra la propria femminilità al di là del materno, riscoprendo un desiderio più interiore, fatto di presenza e libertà. La psicoanalista Helene Deutsch parlava di «interesse di ritorno»: l’emergere di energie creative e affettive che possono rifiorire quando il corpo cambia.

È il momento in cui molte donne si dedicano a sé, ai propri progetti, alla vita interiore. Non è un arretramento, ma una rinascita. Nella senilità questo processo può proseguire come viaggio di riconciliazione: il corpo rallenta, ma la mente – se curata – può diventare più profonda, capace di memoria, ironia e saggezza. Il segreto è accogliere la caducità senza negarla. Freud ci ricordava che solo chi sa perdere può davvero godere della vita.

La menopausa, allora, non è un punto d’arrivo, ma una soglia: quella che conduce a una femminilità nuova, più autentica e libera.