Un appello per la Striscia di Gaza
Quello che sta accadendo nella Striscia di Gaza non può lasciarci in silenzio.
In risposta all’appello che invitava a esporre lenzuoli bianchi “come sudari” in ogni piazza d’Italia, da balconi e finestre, migliaia di teli bianchi hanno ricoperto la scalinata e il giardino di piazza Vittorio a Roma.
L’obiettivo simbolico era raggiungere i 50mila teli, quanti sono i morti a Gaza. A Roma, cittadini, associazioni e comitati di quartiere hanno aderito alla mobilitazione “L’ultimo giorno di Gaza”, la seconda dopo quella del 9 maggio intitolata “L’Europa contro il genocidio”.
Dal 2 marzo 2025, Gaza vive sotto un blocco totale degli aiuti umanitari.
La ripresa dei bombardamenti e degli attacchi israeliani sta causando un numero inimmaginabile di vittime, la distruzione delle infrastrutture civili ed evacuazioni forzate di massa.
I report si susseguono incessanti: attacchi a case, scuole e agli ospedali.
Davanti a ogni cadavere, in guerra, c’è un uomo in piedi che lo osserva.
Quella morte appartiene anche a chi rimane in piedi. Dentro di lui si apre un abisso che rischia di travolgerlo.
Non possiamo limitarci a guardare: il rapporto con l’altro rappresenta l’unica possibilità di salvarci dalla tendenza alla distruttività. Continuiamo a far sentire la nostra voce affinché possano riprendere le azioni umanitarie in questo momento così drammatico per il popolo palestinese.
