Domenica 19 gennaio – 2ª domenica del Tempo Ordinario – Anno C
NELLE MANI DEGLI UOMINI CI SONO I SEGNI DI CRISTO
Is 62,1-5; Salmo 95; 1Cor 12,4-11; Gv 2,1-12
Le nozze di Cana sono una festa che prende una brutta piega: inizia a mancare il colore, il sapore, il profumo e l’allegria del vino. È un banchetto che sta diventando scialbo, privo di sostanza e di qualità.
Queste nozze, diventate insipide, sono un’immagine dell’intera condizione umana, ed è qui che Cristo può iniziare i suoi segni, come dice l’evangelista Giovanni, proprio in questo matrimonio vulnerabile e compromesso. Questo sposalizio in realtà è analogo alle prime nozze della creazione, quelle di Adamo ed Eva: iniziate splendidamente, diventano amare per il peccato.
È questa l’eredità che i progenitori ci lasciano.
Maria, sede della sapienza, legge bene la situazione e manifesta con la sua prima frase quella verità che apre le porte alla grazia se viene accettata: non abbiamo vino, ci manca qualcosa. In genere a un uomo si può annunciare Cristo solo quando ammette di non avere più sapore, di aver perso il vino. Ma se qualcuno vuole ascoltare la sapienza di questa donna meravigliosa, ecco che lei si prepara a dire la sua seconda frase.
Se accettiamo le sue prime parole, possiamo lasciarci dire le altre: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela!». Questa è la sapienza che costei ha da regalarci. È quel che ha fatto lei: ha detto “Sì” a quel che le chiedeva Dio.
Ci sarà qualcuno così semplice e umile da seguire il suo consiglio? Sì. C’è. Ci sono i servi, e dopo di loro ci sarà la Chiesa, e in essa tanti cristiani che, generazione dopo generazione, hanno provato a fare quel che Cristo diceva loro. Tanti uomini e donne hanno accolto quel che il Signore chiedeva loro, e hanno visto l’acqua diventare vino. Hanno mostrato che la nostra povera natura umana può essere trasfigurata nella vita dei figli di Dio.
È impressionante vedere il potere di Cristo, che dà sapore a quell’acqua, ma è quasi più emozionante vedere che il segno non lo fa lui direttamente, ma lo fa fare ai servi. Sono loro che versano acqua e poi la portano mentre diventa vino.
Le mani degli uomini, così impotenti, possono operare i segni di Cristo. Ma perché ciò accada bisogna ricordare le due affermazioni di Maria: «Noi non abbiamo vino». E vale la pena fare quel che Cristo ci dice. E così la nostra festa diventa saporita.
