Domenica 22 giugno – Corpus Domini – Anno C
DOVE L’UOMO ACCOGLIE E DONA LÌ NASCONO NUOVE RELAZIONI
Gen 14,18-20; Salmo 109; 1Cor 11,23-26; Lc 9,11-17
Il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci esprime l’umanità di Gesù. È lui che si accorge della folla, e ordina loro di farla sedere. Lo sguardo di Gesù coglie il bisogno degli uomini. Dopo aver accolto i cinque pani e i due pesci, l’unico cibo disponibile, Gesù fa mettere comoda la folla. C’è una sproporzione tra disponibilità e necessità, ma quello che ci deve trasmettere questo Vangelo è che chi vuole andare incontro alle necessità dei fratelli non si deve lasciare spaventare dalla povertà dei suoi mezzi o dalla sproporzione rispetto ai bisogni, perché l’amore è in grado di compiere miracoli.
Gesù prende i pani e i pesci, li benedice e li fa distribuire. Il miracolo che si compie è un programma di vita, è lo stile della Chiesa e di ogni cristiano perché avviene attraverso tre azioni: accogliere, ringraziare, donare. Questo sarebbe il vero miracolo oggi, perché dove l’uomo accoglie, ringrazia e dona, lì nascono nuove relazioni e uno stile di vita attento a ogni tipo di fame.
Finché l’uomo non impara ad accogliere invece che possedere come fosse lui il padrone del mondo, finché non impara a ringraziare invece che pretendere tutto, finché non impara a donare invece che accumulare per sé non ci sarà mai una giusta distribuzione e la folla affamata rimarrà affamata.
Alla fine tutti mangiarono a sazietà e venne portato via quanto avanzato perché nulla andasse perduto. C’è una cura che dice il valore del pane, tanto che Gesù lo sceglierà come elemento in cui rendersi presente quando istituirà l’eucaristia. Dare a chi ha bisogno è un’opera di giustizia, mentre spesso le ricchezze provengono dallo sfruttamento dei poveri. Il Vangelo ci insegna lo stile della condivisione.
Il nostro modello, questa domenica, è un ragazzo che dona ciò che ha per vivere e innesca così una spirale prodigiosa dove la bellezza di aprirsi agli altri crea legami e rafforza il senso di comunità. C’è tanto pane sulla terra che a condividerlo basterebbe per tutti. Ma non è così. Oggi il pane viene usato anche come arma di guerra: pensiamo al disastro umanitario che si sta consumando nella Striscia di Gaza. A Gaza le ceste sono vuote per volere di quegli uomini che non credono nel miracolo della moltiplicazione: accogliere, ringraziare, donare.
