Domenica 8 giugno – Pentecoste – Anno C

COME L’ARIA PER LA VITA È LO SPIRITO PER LA FEDE

At 2,1-11; Salmo 103; Rm 8,8-17; Gv 14,15-16.23-26

La Pentecoste, che in greco significa “cinquantesimo”, indica che sono trascorsi 50 giorni dalla Pasqua. In questo giorno viene donato lo Spirito Santo e nasce la Chiesa.

Si realizza la promessa con cui Gesù aveva rassicurato gli apostoli che non sarebbero rimasti soli dopo la sua ascensione al cielo, ma che sarebbero stati condotti dalla forza dello Spirito Santo, “il Paràclito”, come Lui lo chiama, parola greca che significa “colui che sta presso di noi”.

Lo Spirito Santo con la sua funzione consolatoria e protettiva è sempre al nostro fianco, ci insegna ogni cosa, ci infonde coraggio, costanza, ci fa superare le nostre paure, alimenta la nostra speranza, ci ricorda quello che Gesù ha detto e ci rinnova nella capacità di amare sempre e tutti.

Con lo Spirito Santo che ci è stato dato in dono, Gesù e il Padre prendono dimora nel nostro cuore (Gv 14, 23). L’esistenza umana è destinata a un orizzonte più alto: la vita eterna, in comunione d’amore con Dio. Se rimaniamo prigionieri del nostro “io”, se ci lasciamo guidare da istinti e orgoglio, resteremo ancorati agli idoli del mondo rappresentati dal potere, dall’avere, dal successo, dal piacere. Non saremo persone libere. Solo lo Spirito Santo, che crea unità nell’amore e nell’accettazione delle diversità, ci può liberare dalla tentazione di questi idoli, guidarci alla verità, renderci capaci di amare, di costruire relazioni positive, di favorire la comunione, di indirizzarci a seguire la volontà di Dio, che è via alla santità.

La Pentecoste ci ricorda che senza una relazione personale col Signore, senza una dimensione spirituale, la nostra vita non è autentica ma apparente. Per noi credenti invocare lo Spirito Santo dovrebbe essere una consuetudine. Significative sono le parole di Benedetto XVI che nel 2009 disse: «Quello che l’aria è per la vita biologica, lo è lo Spirito Santo per la vita spirituale. Come esiste un inquinamento atmosferico che avvelena l’ambiente e gli esseri viventi, così esiste un inquinamento del cuore e dello spirito che mortifica e avvelena l’esistenza spirituale».

La nostra esistenza cristiana non può essere altro che vita nello Spirito Santo perché la docilità alla sua azione significa capacità di amare il Signore e di osservare le sue parole: «Se uno mi ama osserverà le mie parole».

Preghiamo lo Spirito Santo affinché venga a suggerirci le cose giuste da fare. Se lo ascoltiamo saremo creature nuove perché non faremo più come prima, perché sarà l’amore e l’attenzione agli altri a guidare le nostre scelte. Questa è l’unico modo per perseguire la giustizia e una pace vera e duratura.