Domenica 9 febbraio – Quinta domenica Tempo Ordinario – Anno C

DA PECCATORE DEL PRESENTE A PESCATORE DEL FUTURO

Is 6,1-2.3-8; Salmo 137; 1Cor 15,1-11; Lc 5,1-11

Il Vangelo del 9 febbraio narra di Gesù che insegna alle folle dalla barca di Simon Pietro. E Pietro ascolta la predicazione di Gesù. Questo è importante: ogni nostra chiamata deve partire dall’ascolto della Parola, non solo da un desiderio personale.

Dopo aver parlato, Gesù fa una strana richiesta a Pietro e ai suoi compagni: tornare a gettare le reti dopo una notte passata a pescare senza prendere nulla. Nessun pescatore lo avrebbe preso sul serio. E invece Pietro si fida e getterà le reti sulla parola di Gesù. È la risposta della fede che anche noi siamo chiamati a dare, un atteggiamento di disponibilità che il Signore chiede a tutti, soprattutto a quanti hanno compiti di responsabilità nella Chiesa.

Poi Pietro ha una reazione strana. Invece di ringraziare Gesù per il buon consiglio, gli dice: «Allontanati da me, perché sono un peccatore». Dice: vattene lontano da me, perché sono un uomo problematico. Ma che cosa c’entra? Gesù non gli aveva chiesto se lui fosse un santo o un peccatore. La risposta di Gesù è ancora più sorprendente: «Non temere, d’ora in poi sarai pescatore di uomini».

È molto bello vedere come in italiano ci sia solo una lettera di differenza che cambia tutto. Pietro al presente si vede peccatore, mentre Gesù al futuro lo vede pescatore. Il Signore guarda il peccato in modo diverso dal nostro. Noi pensiamo che i nostri limiti, errori, peccati, siano terreno minato per Dio. Dio li vede come terreno fertile per la sua opera.

L’amore di Dio, che i cristiani annunciano, è misericordia e la sua porta d’ingresso è la nostra miseria. Il perdono di Dio è il punto di partenza della vita cristiana, possibile a chi lascia allo Spirito Santo il volante della vita. Quando ci mettiamo con generosità al suo servizio, Egli compie in noi cose grandi.

Gesù agisce così con ciascuno di noi, sale sulla barca della mia vita che è vuota, che ho tirato in secca, che oscilla paurosamente e mi prega di ripartire con quel poco che ho, che so fare e mi affida un nuovo mare carico di sorprese. Il suo invito è uscire nel mare aperto dell’umanità del nostro tempo, per essere testimoni di bontà e di misericordia.

La scena del Vangelo inizia con la grande fiducia di Pietro in Gesù e termina con la grande fiducia di Gesù in Pietro, la stessa fiducia che Gesù ha verso di noi. Lui guarda avanti, ci dice di farci coraggio e tirare fuori i nostri doni, di prendere il largo nel mare della vita. Il resto lo farà Lui.