La pace disarmata di Leone XIV passa anche dalla libertà dei Media
«Permettetemi allora di ribadire oggi la solidarietà della Chiesa ai giornalisti incarcerati per aver cercato di raccontare la verità, e con queste parole anche chiederne la liberazione di questi giornalisti incarcerati».
Nel suo primo incontro con la stampa mondiale, un appuntamento tradizionale che il nuovo papa compie per ringraziare gli operatori della comunicazione giunti in Vaticano per dare notizia del conclave, Leone XIV ha riacceso i riflettori sul problema irrisolto della limitazione della libertà di stampa e di parola nel mondo.
Il quadro globale, infatti, evidenzia un preoccupante deterioramento di tali diritti, con regimi autoritari che utilizzano frequentemente accuse generiche di “attività anti-stato” o “terrorismo” per giustificare la repressione delle voci indipendenti.
«La Chiesa riconosce in questi testimoni – penso a coloro che raccontano la guerra anche a costo della vita – il coraggio di chi difende la dignità, la giustizia e il diritto dei popoli a essere informati, perché solo i popoli informati possono fare scelte libere», ha proseguito papa Prevost.
Secondo i dati forniti da organizzazioni internazionali come il Committee to protect journalists (Cpj) e Reporter senza frontiere (Rsf), oltre 550 giornalisti sono stati incarcerati nel 2024, con un aumento del 7 per cento rispetto all’anno precedente.
Nello stesso anno, il numero di giornalisti uccisi ha raggiunto quota 124, il dato più alto dal 2007, con una parte significativa di queste vittime coinvolte in conflitti come quello tra Israele e Gaza, nel quale hanno perso la vita 85 cronisti.
A questi numeri va aggiunta la preoccupante cifra di 95 giornalisti scomparsi nel 2024, spesso rapiti da forze governative o gruppi paramilitari.
Le regioni più colpite da queste violazioni sono l’Asia e il Medio Oriente, con paesi come la Cina, il Myanmar, l’Iran e la Turchia che detengono il maggior numero di giornalisti imprigionati.
«La pace comincia da ognuno di noi: dal modo in cui guardiamo gli altri, ascoltiamo gli altri, parliamo degli altri», ha detto ancora papa Leone XIV ai giornalisti, riconoscendo loro una grande responsabilità.
Anche nei Paesi liberi dalla guerra persistono pregiudizi e menzogne, occultamento della verità e campagne d’odio tramite i social.
Anche questa è una minaccia la pace: «Disarmiamo le parole e contribuiremo a disarmare la Terra».
