Missionari digitali e influencer cattolici indispensabili nella pastorale
Fra i diversi momenti che hanno dato forma al Giubileo dei giovani, celebrato nel mezzo dell’estate e culminato nel grande raduno di Tor Vergata, uno dei più partecipati è stato il Giubileo dei missionari digitali e degli influencer cattolici, una categoria impensabile anche solo qualche anno fa, ma già diventata una parte imprescindibile della pastorale giovanile.
Spulciando fra i profili dei partecipanti, spiccano i volti sorridenti di suor Christine, dal Libano, impegnata a «guidare discretamente i cuori verso Cristo», del messicano Konnie Raya, che annuncia il vangelo usando i meme, di p. Andrew Sanggu Kang, che si prefigge la diffusione della buona novella in K-style (ovvero in puro stile coreano), del filippino p. Junel Fuentes, coinvolto nella missione di condividere speranza «un clic alla volta».
Molto nutrita la pattuglia degli italiani, anche se a fare la parte del leone sono gli americani – del Nord, del Centro e del Sud – gli spagnoli, gli asiatici. Molti i consacrati, ma non meno numerosi i laici.
I boomer si contano sulle dita di una mano: il popolo cattolico della Rete è composto di giovanissimi, accomunati dalla volontà di testimoniare la propria fede nel linguaggio tipico delle piattaforme digitali.
Sui loro social, tanta gioia, musica e una buona dose di ironia. Un esempio per tutti: le italianissime Catechiste esaurite 2.0.
Sull’esempio del precedente (e primo) Festival degli influencer cattolici inserito nel programma della Giornata mondiale della gioventù di Lisbona, nel 2023, l’incontro giubilare è confluito in un grande spettacolo musicale, preceduto da riflessioni, testimonianze e preghiere.
«Tante messe pochi Tik Tok» (così le maiuscole), ha titolato il suo reportage l’inviato della rivista Wired, specializzata in tecnologia ma digiuna di teologia, che si aspettava più azione e meno liturgia ed è rimasto impressionato soprattutto da padre Guillerme, il noto sacerdote portoghese pienamente a suo agio nei panni del dj.
Oltre alle migliaia di video e post pubblicati online, ciò che rimane dell’incontro sono soprattutto le parole di Leone XIV, comparso a sorpresa nella basilica di San Pietro per un saluto.
Invitando a «vincere le logiche del mondo, delle fake news e della frivolezza», il Papa ha esortato in diverse lingue a «riparare le reti » e a costruirne di nuove: «Reti di verità, che ci fanno riscoprire la bellezza di guardarci negli occhi », lasciando cadere ogni maschera.
Perché – ha concluso il Pontefice – «non si tratta semplicemente di generare contenuti, ma di incontrare cuori».
