Sulle tracce di don Milani per il campo famiglie dell’unità parrocchiale di Gambettola, Bulgaria e Bulgarnò

Si è da poco concluso il campo famiglie dell’unità parrocchiale di Gambettola, Bulgarnò e Bulgaria, culmine di un percorso durato tutto l’anno. Si sono riunite a Ravascletto, in provincia di Udine, 24 famiglie, 96 persone in tutto, sotto la guida di don Zimmé Sagbo e un prezioso ospite: lo scrittore Paolo Landi.

La sua esperienza alla scuola di Barbiana e la conoscenza di don Lorenzo Milani ha segnato in modo indelebile la sua vita e ha indirizzato le sue scelte di professionista e di uomo. Lui, ragazzino salvato dalla visione di un prete coraggioso e non convenzionale, ha portato la sua testimonianza alle famiglie riunite al campo.

Per ogni genitore l’educazione dei figli è tema delicato e spesso faticoso, soprattutto in un tempo come il nostro in cui i rumori di fondo della società sono assordanti e ci confondono e disorientano. L’incontro con Paolo Landi ci ha scosso e ha riportato al centro della proposta educativa non solo il desiderio di guidare i figli sulla via dell’indipendenza di pensiero, ma anche sulla necessità di spendersi personalmente per il bene comune. Senza aspettare che intorno a noi si verifichino le condizioni perfette per un successo garantito, dobbiamo fidarci della Provvidenza e iniziare a lavorare per una società più rispettosa, dove al centro ci sia la persona tutta intera, creando una rete di relazioni benefiche e vere, come è successo durante il campo, in cui la vita quotidiana, con le sue difficoltà e la sua meraviglia, è stata condivisa ed è divenuta occasione di scambio profondo e vero. Le parole di Paolo Landi, il costante accompagnamento di don Zimmé e il monte Zoncolan davanti a noi hanno reso questa esperienza il lievito che ogni famiglia potrà far fermentare nella propria quotidianità.

Il tempo, l’altro argomento trattato attraverso testimonianze e confronto reciproco, si è rivelato fondamentale per iniziare a ripensare la vita come evento unico da godere nella dimensione che ci appartiene davvero, il presente, che è pieno solo grazie alla relazione con gli altri e allo sguardo rivolto al cielo.

Durante la settimana siamo stati nutriti dall’aria di montagna, dalla Santa Messa e dall’amicizia. Ci siamo riconosciuti uniti nell’unica esperienza della vita e ciascuno porterà a casa, insieme alle fotografie con le caprette, uno sguardo nuovo sulla vita che non è domani, è sempre oggi.

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