Cesenatico
Valerio Zurlini, cineasta malinconico senza rimedio
Lunedì 10 febbraio incontro alla Legnaia Moretti, con Federica Fioroni e Gianfranco Miro Gori
Una malinconia senza rimedio. È la cifra della parabola artistica del regista Valerio Zurlini, in cui la Romagna ha un ruolo chiave. Questo il tema dell’incontro dedicato alla vita e al cinema di Valerio Zurlini lunedì 10 febbraio alle 16 alla Legnaia Moretti a Cesenatico, protagonisti Federica Fioroni, dottore in Narratologia all’Università di Modena e Reggio Emilia, e Gianfranco Miro Gori, già direttore della Cineteca di Rimini.
Un evento promosso da Soccorso letterario
Un momento di approfondimento dedicato alla vita e alle opere di Valerio Zurlini, regista morto prematuramente. Lunedì 10 febbraio l’Università degli adulti di Cesenatico organizza per Salotto d’autore un incontro dal titolo “Malinconia senza rimedio – Vita e cinema di Valerio Zurlini”. L’evento, coordinato da Antonio Castagnola, responsabile del Soccorso letterario, si svolgerà alla Legnaia di Casa Moretti, con la partecipazione di Federica Fioroni, dottore di ricerca in narratologia presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, e Gianfranco Miro Gori, detto Miro, direttore della Cineteca di Rimini ideata da Gori in ricordo dello zio partigiano.
Il ruolo della Romagna nell’arte di Valerio Zurlini
Come spiega Fioroni “mancano ad oggi lavori aggiornati ed esaustivi sulla vita e l’opera di Valerio Zurlini, regista appartato per scelta ma poi ingiustamente dimenticato dopo la prematura scomparsa”. “Eppure – aggiunge l’esperta – la sua poliedrica produzione – otto lungometraggi, tredici documentari, oltre ai numerosi progetti sottrattigli o sfumati nel nulla – merita un posto di primo piano nella cinematografia italiana, dove contribuisce a definire la categoria di melodramma borghese”. “Il mio lavoro servendosi anche di fotografie e materiali inediti, riserva un esame più attento alla cosiddetta trilogia della Romagna – Estate violenta (1959), La ragazza con la valigia (1961), La prima notte di quiete (1972) – nella convinzione – conclude la studiosa – che essa svolga un ruolo chiave nell’opera zurliniana per il disvelamento di quella malinconia senza rimedio che è la cifra distintiva dell’intera parabola esistenziale e artistica del cineasta bolognese”.
I protagonisti
Federica Fioroni si occupa di teoria della narrazione e letteratura comparata. Tra le pubblicazioni ricordiamo il Dizionario di narratologia (Bologna, 2010) e, in collaborazione con Stefano Calabrese, La comunicazione narrativa. Dalla letteratura alla quotidianità (Milano, 2010), Letteratura per l’infanzia. Fiaba, romanzo, crossover (Milano, 2013) e La suspense (Roma, 2016). Gianfranco Miro Gori, critico e storico del cinema, si è occupato, tra l’altro, dei rapporti tra Rimini e il cinema: autori riminesi e film ambientati a Rimini e provincia.
Info e contatti
L’incontro si svolgerà dalle 16 alle 17.30, ingresso gratuito, info: Università per gli Adulti, telefono 0547/672922, univeradulti@centroanzianicesenatico.it – www.csacesenatico.it.
Nella foto Federica Fioroni
