Valle Savio
A Bagno di Romagna conferenza letteraria su Giancarlo Ricci Signorini
Appuntamento per il 12 aprile al palazzo del Capitano
Il letterato morì a soli 32 anni. Non aveva mai superato due lutti familiari
Una conferenza letteraria al palazzo del Capitano
La “Fondazione Abbatia Nullius Balneensis” organizza per sabato 12 aprile, alle 11, presso il palazzo del Capitano di Bagno di Romagna una conferenza letteraria sul poeta romagnolo Giancarlo Ricci Signorini. L’appuntamento era stato programmato per l’autunno scorso, ma rinviata per le condizioni metereologiche che in quei giorni colpirono gravemente la Romagna. Interverranno la professoressa Francesca Florimbii e del professor Dante Antonelli, docenti dell’università di Bologna. L’incontro sarà introdotto dal professor Robert Lolli, insegnante di Lettere presso la sede liceale di Bagno.
Insegno al liceo “Monti” di Cesena
Signorini, nativo di Massalombarda, insegnò per diversi anni presso il Liceo Classico “Monti” di Cesena, prima di concludere la sua giovane vita con il suicidio, nel 1893 ad appena 32 anni. Intellettuale apprezzato, autore di struggenti liriche e di numerosi articoli letterari, fu apprezzato da grandi intellettuali del suo tempo, in primis da Carducci, che si dolse della sua tragica morte, avvenuta proprio nel momento in cui si sarebbero potute aprire la strada del successo letterario e dei meritati riconoscimenti.
Vita segnata dalla morte della madre e del fratello Gino
La sua produzione lirica e in prosa fu caratterizzata da una tendenza all’introspezione malinconica e, al tempo stesso, da una forza morale e da una passione per gli studi storici, soprattutto legati al Medioevo. La sua vita, fonte ispiratrice della sua opera fu altresì segnata da tragici lutti che non ebbe modo di rielaborare interiormente e di superare, fra i quali la prematura morte dell’amatissima madre e del giovanissimo fratello Gino.
La “Fondazione Balneensis”
“La Fondazione Balneensis, nata nel 2018, fin da subito si è proposta di costituire un faro culturale del territorio dell’Alto Savio – dicono i promotori della conferenza del 12 aprile – al quale si sente legata da un rapporto di collaborazione e di rispetto, cercando di coniugare nella vita quotidiana i valori della fede religiosa e dell’arte, testimone orgogliosa di secoli di storia sociale e culturale”