Cesena
A Cesena “Agorà Festival”, fra fragilità e speranza
Da venerdì 24 a domenica 26 ottobre, diversi appuntamenti a ingresso gratuito. Tra i protagonisti, Alessandro Barbero, Benedetta Tobagi, il cardinal Matteo Zuppi e Roberto Mercadini
Presentato il nuovo festival culturale di Cesena. Tutti gli appuntamenti, con ingresso gratuito, in calendario al teatro Bonci, in Biblioteca Malatestiana e al Palazzo del Ridotto
Questa mattina la presentazione. L’editore Laterza: “Merito di Maurizio Viroli”
«Visitare Cesena mi fa dire che se dovessi fare un augurio a una persona cara quell’augurio sarebbe di vivere in questa città». È con queste parole che l’editore Giuseppe Laterza introduce il suo intervento alla presentazione, a Cesena nell’aula magna della Biblioteca Malatestiana, del nuovo festival culturale cesenate, che in tre giorni, dal 24 al 26 ottobre, richiamerà sulla città un interesse di portata nazionale. «Il merito di tutto questo – prosegue Laterza – è di Maurizio Viroli, firma della nostra casa editrice e grande amante di Cesena, della sua squadra di calcio, e di tutta la città. Da anni mi ripete che Cesena è una città straordinaria, con una vitalità superiore alla norma. Mi sono deciso, ho contattato il sindaco, e dopo un lungo lavoro eccoci qui a presentare questo nuovo festival».
Il sindaco Enzo Lattuca, accanto a lui, ricorda il lungo lavoro portato avanti in questi mesi, l’impegno del personale del Comune, la partecipazione economica dei numerosi sponsor: «Vedremo dopo se quest’anno il festival “Agorà” sarà alla sua prima edizione o alla sua edizione numero zero: vale a dire, capiremo quanto e come dovremo aggiustare il tiro, ma siamo sicuri di una cosa, che dopo questo festival ce ne sarà sicuramente un altro».
Non un festival calato dall’alto, ma un progetto che possa crescere con la collaborazione di tutti
Il senso del festival è sintetizzato nel suo sottotitolo, “Fragilità: le sfide del presente”. «Viviamo in un’epoca difficile, ha detto Laterza, in cui alle certezze del passato non sono subentrate nuove certezze, ma nuove fragilità. Tuttavia, non vogliamo arrenderci alla disperazione, e su suggerimento del sindaco abbiamo cercato di proporre anche delle risposte, attraverso le parole di tante persone ricche di conoscenze e di sensibilità, che hanno cose importanti da dirci. A tutti i cesenati chiedo, e in particolare alle associazioni, di partecipare, di collaborare, perché non vogliamo un festival calato dall’alto, ma un progetto che possa crescere con la collaborazione di tutti».
Il momento è “caldo” per la cultura cesenate: giovedì 25 settembre parte per Roma il dossier per la candidatura a Forlì e Cesena come capitali italiane della cultura, e l’assessore alla cultura, Camillo Acerbi, sottolinea la gravosità di portare avanti contemporaneamente i due progetti. «È stato difficile, ma ce l’abbiamo fatta grazie all’impegno di tutto il personale del Comune. In un momento di ripiegamento sul passato, vogliamo fare come Giano bifronte: uno sguardo a ciò che è stato, uno a ciò che deve ancora accadere».
Gli eventi del festival. Lo storico Alessandro Barbero al “Bonci”
Vediamo ora i principali appuntamenti del festival, che si collocherà in Biblioteca Malatestiana, Palazzo del Ridotto e Teatro “Bonci”.
L’esordio sarà venerdì 24 ottobre alle 15,30 al “Bonci” con i saluti istituzionali: saranno presenti Michele De Pascale, presidente della Regione, Gessica Allegni, assessora regionale alla cultura, il sindaco Enzo Lattuca, l’assessore Camillo Acerbi e l’editore Giuseppe Laterza. Al termine, il primo grande appuntamento, con Alessandro Barbero, al momento forse lo storico più famoso d’Italia, che terrà una conferenza («inedita», precisa Giuseppe Laterza) sul 1914, l’anno in cui l’Europa marciò quasi inconsapevolmente verso il conflitto mondiale. È ovvio che lo sguardo dello storico sarà rivolto agli eventi di oltre un secolo fa, ma anche a quelli di oggi, a sottolineare come ciò che è stato una volta possa accadere di nuovo.
Tutti gli eventi del festival sono gratuiti, ma la conferenza di Barbero è l’unico appuntamento per cui è richiesta una prenotazione sul sito www.agorafestival.it dal primo ottobre.
Parole pericolose
Nel salone del Palazzo del Ridotto, alle 17,30, si terrà un incontro con Benedetta Tobagi. Oltre agli appuntamenti di carattere storico, il festival presenta vari formati per diversi temi. Uno di questi sono le “Parole pericolose”, cioè parole che possono avere significati molto differenti fra loro: Tobagi tratterà di “memoria”; alle 19, sempre al Ridotto, Maurizio Viroli parlerà di “patria”; sabato 25 alle 12, al Teatro “Bonci” Guido Barbujani parlerà di “razza”; alle 19, di nuovo al Ridotto, Vera Gheno tratterà di “normalità”.
Interviste con Elsa Fornero, Innocenzo Cipolletta, Matteo Lancini. Il cardinal Zuppi sulle possibilità della pace
Un “classico” del giornalismo, l’intervista permette di affrontare vari temi in modo più discorsivo rispetto a una conferenza. Venerdì 24 alle 17,30, nell’aula magna della Malatestiana di finanza parlerà Elsa Fornero; il giorno dopo, alle 15,30, sempre nell’aula magna, Innocenzo Cipolletta discuterà di globalizzazione e della sua possibile fine; lo stesso giorno alle 18 al “Bonci” Matteo Lancini parlerà di rapporti fra genitori e figli, fragilità degli adulti e disagio degli adolescenti; domenica alle 15 nel Palazzo del Ridotto, in collegamento, interverrà il cardinale Matteo Zuppi, sulle possibilità della pace; infine, alle 18,30, al “Bonci”, Anna Foa parlerà di Israele.
La forza delle idee. Gino Cecchettin al teatro Bonci
Idee disarmate, idee che hanno forza per il loro valore, non per una potenza esterna: Matteo Saudino (venerdì, teatro “Bonci” alle 18,30) parlerà del tema portante del festival, cioè la fragilità, vista con gli occhi dei filosofi antichi. Il giorno dopo, alle 12, al Ridotto, Cristiano Corsini parlerà di scuola: valutare senza voti: una pratica possibile? Lo stesso giorno, alle 16,30, nella Sala Lignea della Malatestiana Stefano Allievi parlerà di società plurali, introdotto dalla “nostra” Mariaelena Forti.
Domenica conclusione con due incontri importanti: alle 12 al “Bonci” Gino Cecchettin, sulla possibilità di fare cessare la violenza contro le donne; alle 16, sempre al “Bonci”, Ivano Dionigi parlerà dell’importanza dei maestri.

In scena Riccardo Staglianò, Roberto Mercadini e Alessandro Vanoli
Ogni sera, al teatro “Bonci”, il palcoscenico vedrà tre differenti monologhisti: venerdì, Riccardo Staglianò: “Hanno vinto i ricchi”; sabato, Roberto Mercadini: “Se fossi la tua ombra, mi allungherei a mezzogiorno. Storia perfetta dell’errore”; domenica, Alessandro Vanoli: “L’invenzione dell’Occidente”.
Gli altri appuntamenti
Durante l’arco delle giornate ci saranno molti altri appuntamenti: “Dialoghi”, su argomenti di attualità; “Confronti”, per ragionare in modo costruttivo su temi che ci riguardano tutti da vicino (ad esempio, venerdì 24, alle 19,30 nell’aula magna della Malatestiana, sulla fragilità dei territori); “Nella storia”: gli incontri più direttamente legati alla storia, antica e moderna, con un occhio di interesse per il mondo contemporaneo; “Pro e contro”: il nome dice già tutto, due opinioni opposte dialogano fra loro; “Cose dell’altro mondo”: reportage narrativi di vari luoghi del mondo; “All’orizzonte”: le nuove frontiere che ci attendono.
Info: www.agorafestival.it