Veltroni a Cesena: “La libertà non è un regalo. Tenere gli occhi aperti”

Sala dell'Eliseo gremita per "La bellezza delle parole". La presentazione del romanzo "Iris" dedicato alla partigiana Versari

Veltroni e Bazzocchi (foto: Sandra e Urbano fotografi, Cesena)

“Guerre e dittature si riaffacciano in tante parti del mondo, anche in Paesi che consideravamo democratici”. È la preoccupazione espressa da Walter Veltroni, questa mattina a Cesena, in una sala gremita del Cinema Eliseo, ospite della rassegna “La bellezza delle parole”.

“Inno alla bellezza e alla libertà”

L’ex sindaco di Roma, giornalista e regista, ha presentato il suo nuovo romanzo “Iris, la libertà” (Rizzoli, 2025), dedicato alla partigiana romagnola Iris Versari, dialogando con Lucia Bazzocchi, professoressa di italiano e filosofia al Liceo “Monti”. “Il libro – ha detto l’autore – è un inno alla bellezza e alla libertà. Racconta la storia di una giovane che decide di difendere le sue prerogative e i suoi diritti“. Iris Versari, “ragazza bellissima e fortissima”, si unisce nel gennaio 1944, a 21 anni, alla banda partigiana comandata da Silvio Corbari, con il quale ha una relazione sentimentale. Fino al 18 agosto 1944, quando Iris, già ferita a una gamba, si toglie la vita dopo aver ucciso una SS, sparandosi per consentire ai compagni di sfuggire alla milizia nazifascista che ha scoperto il loro rifugio. Nonostante il suo sacrificio, Corbari e gli altri partigiani non riusciranno a sfuggire alla morte. I loro corpi, con quello di Iris, verranno esposti, impiccati, in piazza a Forlì

Foto: Sandra e Urbano fotografi (Cesena)

“Dilapidiamo un diritto conquistato con il sangue”

Iris Versari, ha sottolineato Veltroni, è una giovane che “non vuole farsi comandare e vuole essere protagonista”, mentre “la dittatura prevede che tutti siamo fatti allo stesso modo”. A muoverla, una “pulsione naturale per la libertà, anche a costo della vita”, la stessa spesa dagli “Alleati, venuti da lontano per liberare le nostre terre”. Da qui un’amara riflessione sull’astensionismo dilagante: “Quando vedo le alte percentuali di chi non va a votare penso a questi giovani che hanno dato la vita per la democrazia, mentre oggi dilapidiamo questo diritto conquistato con il sangue. La libertà non è un regalo, nel panorama della storia del mondo è un’eccezione, non è sempre garantita. Ti accorgi del suo valore quando ti manca”.

Foto: Sandra e Urbano fotografi (Cesena)

“Non smettere di indignarci”

Da Veltroni riferimenti espliciti alle politiche trumpiste: “Se crolla la democrazia in America, ci sono rischi elevati per tutto l’Occidente”. Gli antidoti sono “la parola e la partecipazione, tenere la schiena dritta e non la testa piegata sul cellulare. Se smettiamo di indignarci e subiamo passivamente, è finita. Teniamo gli occhi aperti”.

Sala gremita (foto: Sandra e Urbano fotografi, Cesena)

“Comprendere che è possibile avere un’idea diversa dalla nostra”

In tutto questo, può essere Iris Versari un modello per i giovani d’oggi? “Non perché ha sofferto e ha ucciso – ha sottolineato l’autore – ma per la sua non indifferenza“. Da qui un invito a “posare il cellulare e tornare a parlarci, darci la mano, comprendere che qualcuno può avere un’idea diversa dalla nostra“. No quindi alla “logica di Facebook del pollice su o giù” e dei social, dove “contano solo i follower”, parola, ha evidenziato Veltroni, che “in italiano si traduce con seguaci. Mi auguro che possiamo vivere sempre in un Paese libero, senza essere seguaci di niente e di nessuno“.