Dalla Chiesa
Leone XIV all’udienza giubilare: “Sperare è partecipare”
In piazza San Pietro anche una decina di soci del Rotary club Cesena
“Dio ci coinvolge nella sua storia, nei suoi sogni. Sperare, allora, è partecipare. Il motto del Giubileo, “Pellegrini di speranza”, non è uno slogan che tra un mese passerà. È un programma di vita: “pellegrini di speranza” vuol dire gente che cammina e che attende, non però con le mani in mano, ma partecipando”.
Giubileo dei rotariani
Così Leone XIV nell’udienza giubilare che ha avuto luogo questa mattina in piazza San Pietro, partecipata anche da una decina di soci del Rotary Club Cesena, in occasione del Giubileo dei Rotary club italiani.
L’omaggio a Marvelli
Nella sua catechesi il Papa ha incentrato la meditazione sul tema “Sperare è partecipare – Alberto Marvelli”. Il Concilio Vaticano II, ha proseguito, “ci ha insegnato a leggere i segni dei tempi: ci dice che nessuno riesce a farlo da solo, ma insieme, nella Chiesa e con tanti fratelli e sorelle, si leggono i segni dei tempi. Sono segni di Dio, di Dio che viene col suo Regno, attraverso le circostanze storiche. Dio non è fuori dal mondo, fuori da questa vita: abbiamo imparato nella prima venuta di Gesù, Dio-con-noi, a cercarlo fra le realtà della vita”.
Alberto Marvelli (1918-1946), secondo Leone XIV, ha incarnato alla perfezione questa immagine. Il giovane, vissuto nella prima metà del secolo scorso, formatosi nell’Azione Cattolica e laureatosi in ingegneria, “si affaccia alla vita sociale al tempo della seconda guerra mondiale, che lui condanna fermamente”. A Rimini e dintorni si impegna a soccorrere i feriti, i malati, gli sfollati. Tanti lo ammirano e dopo la guerra, viene eletto assessore e incaricato della commissione per gli alloggi e per la ricostruzione. Così entra nella vita politica attiva, ma proprio mentre si reca in bicicletta a un comizio viene investito da un camion militare. “Aveva 28 anni – ha ricordato il Papa -. Alberto ci mostra che sperare è partecipare, che servire il Regno di Dio dà gioia anche in mezzo a grandi rischi. Il mondo diventa migliore, se noi perdiamo un po’ di sicurezza e di tranquillità per scegliere il bene. Questo è partecipare”.
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