Cesena
Confartigianato Cesena critica gli aumenti delle tasse
Per l'associazione di categoria "va affrontata la revisione della spesa, cambiando la filosofia dell'approccio"
L’incremento delle entrate di natura tributaria da parte della Regione e dei Comuni preoccupa Confartigianato cesenate.
“Necessario intervenire sulla spesa corrente”
“In questi giorni la Regione ha annunciato un piano di incremento delle proprie entrate, toccando il bollo auto, l’addizionale Irpef, l’Irap ed i ticket sanitari – premette l’associazione di categoria in una nota inviata alla stampa -. Gli aumenti avranno un peso rilevante su cittadini e imprese, ma più che nel merito la nostra riflessione vuole abbracciare il metodo della questione, che a nostro avviso costituisce un circolo vizioso da rompere. Quello secondo cui per far fronte alla crescita della spesa corrente si debba automaticamente e necessariamente aumentare le entrate senza affrontare il problema della revisione delle spesa, come se l’aumento fosse un automatismo“. Per Confartigianato “i servizi pubblici a cittadini e imprese sono essenziali fattori di competitività: la spesa sanitaria e il welfare sono importanti, tuttavia occorre tentare di riqualificare la spesa e cambiare la filosofia dell’approccio. Il contesto inoltre è tale che si sta venendo a creare un combinato disposto negativo, con il sistema economico in uno stato di difficoltà e con le imprese che hanno effettuato rinnovi contrattuali pesanti, in parte vanificati dagli aumenti delle addizionali Irpef regionale e comunale. Quando nell’economia reale domina l’incertezza, incidere sulla tassazione ha sempre un messaggio oltreché un effetto impattante. Inoltre, se la politica continuerà a voler mantenere lo stesso livello di spesa pubblica in un contesto di calo demografico, senza preoccuparsi di come riformare il nostro sistema di welfare, la pressione fiscale già oggi gravosa non potrà che continuare ad aumentare”.
“Serve più interlocuzione”
L’associazione afferma di non essere d’accordo “nel metodo su manovre in cui si agisce solo sulle entrate e non sul lato della spesa. Sta per terminare una fase espansiva per la finanza locale iniziata durante il Covid e poi proseguita con l’avvio del Pnrr. Negli ultimi anni gli enti pubblici non si sono preoccupati di razionalizzare le spese, essendoci trasferimenti importanti da parte dell’Unione Europea e dello Stato. Adesso i nodi iniziano ad arrivare al pettine e nei bilanci 2025 la gran parte dei comuni ha deciso di aumentare la tassazione anche in maniera importante. Questo fenomeno rischia di essere aggravato dalle crescenti esigenze socio-assistenziali e dal fatto che l’ormai vicina conclusione del Pnrr con cui sono state finanziati nuovi investimenti lascerà in eredità un aumento della spesa corrente per la gestione di tali opere, su cui il Pnrr non dà risposte”. Confartigianato propone l’istanza della revisione della spesa “negli ambiti di collaborazione tra amministrazioni comunali del nostro comprensorio e organizzazioni di rappresentanza, dove da un lato siamo sempre pronti ad avanzare proposte concrete, ma allo stesso tempo non è nostro intendimento avallare decisioni che vengono già prese e comunicate a giochi fatti. Sulle politiche di bilancio, con gli enti devono tornare ad esserci margini di interlocuzione e discussione nella logica di un confronto reale”.