Cesena. Il Terzo circolo imbandisce il tavolo delle buone relazioni

Presentato in conferenza stampa il bilancio del primo anno di progetto che ha coinvolto 80 insegnanti e 680 alunni

I partecipanti alla conferenza stampa

Presentato oggi in conferenza stampa il bilancio del primo anno del progetto triennale “La città è la scuola: laboratorio di competenze cortesi” attivato alla scuola primaria “Carducci” del Terzo circolo didattico con il supporto del Comune di Cesena e la partecipazione delle Cooperative Controvento e Cils, dell’associazione Apeiron e dell’Università di Bologna.

Coinvolti 80 insegnanti e 680 alunni

Sono numerosi i commensali al tavolo della comunità del Terzo circolo didattico di Cesena. E dato che di solito, dopo ogni buon pranzo, sono tutti un po’ più amici, alla fine del primo anno del “laboratorio di competenze cortesi”, la scuola primaria Carducci si raccoglie attorno alle belle aiuole meravigliosamente coltivate nel cortile della scuola, per un bilancio.

Il progetto coinvolge 80 insegnanti e 680 alunni. Il Terzo circolo, ha spiegato il dirigente scolastico Enrico Flamigni stamane in conferenza stampa, lavora per prevenire la segregazione etnica e scolastica attraverso la costruzione di un senso di comunità. E lo fa chiamando al tavolo delle buone relazioni tanti più ospiti possibili. “Abbiamo bisogno – ha detto – di un intervento collettivo. Tutti dobbiamo cercare insieme delle idee per dare risposte collettive ai bisogni delle famiglie, sia quelle italiane sia a quelle che arrivano da fuori”.

Docenti, allievi e genitori insieme

Al passo con le più recenti indicazioni pedagogiche europee e nazionali, l’offerta formativa si è concentrata sulle tematiche dell’accoglienza, del coinvolgimento, della riqualificazione degli spazi comunitari, del contatto con la natura e del lavoro tra pari. Si è cercato in particolare, ha spiegato ancora il preside, di rafforzare la collaborazione tra genitori e docenti.

“La società non è un corpo stabile ma vivo – ha detto l’assessora alla Scuola e ai Servizi per l’infanzia Maria Elena Baredi -. Lo è anche la scuola e noi dobbiamo tenere le antenne dritte per coglierne i segnali.  Per mettere in pratica l’inclusione e l’integrazione dobbiamo passare dall’interazione, dobbiamo interagire, parlarci. Attraverso un lavoro efficace nei primissimi anni di scuola, infanzia e primaria, possiamo abbattere il disagio adolescenziale e l’abbandono scolastico”.

Cinque aiuole, 250 alberi

Il bilancio al primo anno conta la creazione di un’aula didattica all’aperto e cinque aiuole rialzate per attività di orticoltura rivolte alle famiglie che gravitano intorno a questo polo scolastico, laboratori scientifici e di cittadinanza attiva rivolti a tutte le classi della ‘Carducci’ e della ‘Don Baronio’, di educazione alla diversità e alla convivenza, di educazione artistica, la messa a dimora di cento alberi al parco dell’Ippodromo e di centocinquanta alberi nei parchi Ippodromo e Cesuola. L’attività ha coinvolto anche nonni e genitori di tutte le scuole del Circolo, che hanno predisposto il terreno. A questo si aggiungono attività formative rivolte alla comunità.

I protagonisti

Nel secondo anno – quello in partenza – gli allievi della Carducci si mescoleranno a quelli della ‘Don Baronio’, il terzo anno saranno coinvolte anche la ‘Saffi’ e la ‘Sergio Mariani’ di Saiano.

Nel progetto, selezionato da ‘Con i Bambini’ nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, avviato nell’ambito del bando ‘Vicini di scuola 2022’, e supportato dal Comune di Cesena, la cooperativa “Controvento” ha coordinato l’intero lavoro, formato i docenti e proposto laboratori sulle cosiddette materie Stem, ovvero le discipline scientifiche e tecniche, oltre che proposto le giornate di cittadinanza attiva. Le iniziative sono state video resocontate, ha spiegato Nadia Fellini, e oggi fanno parte di un progetto europeo di formazione di circa 1000 docenti ed educatori in tutta Europa.

Alla cooperativa Apeiron il compito invece di coinvolgere i genitori. Inizialmente in salita, ha spiegato Barbara Monachesi, il percorso – iniziato con i caffè mattutini, poi con incontri mensili e laboratori – è andato oltre le aspettative con la nascita di una associazione di genitori che permetterà di proporre nuove iniziative.

La cooperativa Cils si è occupata di co-progettazione, insieme ai docenti, dei percorsi educativi rivolti agli alunni. In collaborazione con il ristorante Well Done Cils Social Food e con le Cucine Popolari di Cesena, ha realizzato laboratori di ‘cucina multiculturale’ per i genitori della Carducci e laboratori di orticoltura rivolti a genitori e bambini. Un lavoro semplice e coinvolgente, ha raccontato Martina Montalti,  che ha generato “stupore”. Lo si può cogliere scorrendo le pagine del ricettario “Dall’uovo in poi” e del progetto “Tutti diversi ma simili”, incentrato sull’uovo e sulla forza della fragilità.

A Unibo l’incarico di monitorare il percorso, anche se non è facile valutare lo stupore, la luce negli occhi di alcuni allievi, la gioia di partecipare a un laboratorio, il divertimento, la meraviglia di vedere fiorire un seme piantato con le proprie mani. Come ha sottolineato la professoressa referente Cinzia Albanesi “non tutto ciò che conta si può contare”.