Approvato il decreto sicurezza

Il testo è formato dalla quasi totalità dal ddl Sicurezza, con alcune correzioni richieste dal Quirinale

Il Consiglio dei ministri di ieri sera (venerdì 4 aprile) ha promulgato un decreto legge in materia di sicurezza. Per la premier è stata l’occasione per tornare in una sede ufficiale sull’emergenza determinata dalla mossa di Trump sui dazi

Giorgia Meloni: “Non farsi prendere dal panico”

Giorgia Meloni ha ribadito l’invito a non farsi prendere dal panico. È stato reso noto un colloquio telefonico con il primo ministro inglese Starmer. Ha informato degli incontri che avrà lunedì con i leader dei partiti di maggioranza e martedì con i rappresentanti delle categorie produttive. C’è l’esigenza, di avere una stima ragionevole dell’impatto che i dazi Usa avranno sulla nostra economia.

Il Decreto legge

Il decreto legge riprende nella quasi totalità il testo del disegno di legge che il Consiglio dei ministri aveva già approvato nel novembre 2023. Il ddl era andato avanti faticosamente nell’iter parlamentare, a settembre era stato approvato dalla Camera e si trovava all’esame del Senato, anche se per problemi di copertura finanziaria sarebbe comunque dovuto ripassare a Montecitorio. Il decreto legge, invece, dev’essere convertito entro sessanta giorni ma è immediatamente esecutivo. C’è chi ha parlato di uno scambio tra l’esigenza della Lega di poter sbandierare subito le nuove norme e l’introduzione di alcuni correttivi non graditi a Salvini, per rendere il testo accettabile da un punto di vista costituzionale, risolvendo le riserve espresse da Mattarella. L’inedita operazione di travaso dal ddl al decreto, è stata contestata dalle opposizioni perché svilisce il ruolo del Parlamento.

Le correzioni

Grazie alle correzioni: le pubbliche amministrazioni, i gestori di servizi di pubblica utilità, le università, le società controllate e partecipate e gli enti di ricerca non sono più obbligati a collaborare con i Servizi di sicurezza e a stipulare convenzioni che obbligano a cedere informazioni e dati anche in deroga alle normative in materia di privacy.

Nelle carceri il reato di “rivolta” si considera commesso solo in presenza di violazioni di ordini impartiti “per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza”.

L’aggravante per iniziative contro opere pubbliche di rilevanza nazionale viene limitata alle infrastrutture destinate all’erogazione di energia, di servizi di trasporto, di telecomunicazioni o altri servizi pubblici.

Per quanto riguarda l’acquisto di sim card telefoniche, ai migranti basterà mostrare un documento d’identità e non anche il permesso di soggiorno.

Per motivi di equità del diritto penale, anche nei reati di aggressione o resistenza a pubblico ufficiale bisognerà tenere conto delle eventuali attenuanti.

Ora si prevede la custodia cautelare presso un istituto di custodia attenuata (e non in carcere) per le madri incinte o di minori inferiori a un anno. E il giudice può valutare le preminenti esigenze del minore, anche in presenza di una condotta grave della madre.

Spese legali pagate per agenti e militari

Il decreto prevede che agenti e militari indagati o imputati per fatti di servizio potranno lavorare mentre lo Stato sosterrà le loro spese legali, fino a 10mila euro per ogni fase del procedimento.

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