Rubicone
Silvia Granata, la leggerezza della ceramica
Inaugurato qualche giorno fa il laboratorio della ceramista
L’artista ha inaugurato pochi giorni fa il suo nuovo laboratorio in piazza Oberdan a Savignano.
Autodidatta, espone in Italia e all’estero
Leggere come piume, come batuffoli colorati e morbidi, come tappeti di carezze. Fluide come ad assecondare il vento che le sfiora o l’acqua che le riempie. Ma anche solide, compatte, misurate.
Sono i tratti delle opere di Silvia Granata, ceramista, classe 1970. Silvia espone in Italia e all’estero, i suoi lavori fanno parte di collezioni permanenti in Italia, Spagna, Francia, Portogallo, Lettonia, Cina, Hong Kong, Giappone.
Qualche giorno fa l’artista ha inaugurato fa il nuovo laboratorio in piazza Oberdan a Savignano sul Rubicone. Occasione ghiotta per vedere esposte numerose le sue opere, alcune delle quali sono tra quelle che figurano in collezioni d’arte permanenti in varie parti del mondo. Dal 2018 Silvia Granata lavora a tempo pieno come ceramista, ha vinto premi e ottenuto menzioni.
Nata come autodidatta, si laurea in Business Studies alla Hull University, nel Regno Unito ma il suo percorso dal 2007 prende una direzione assai diversa. Si avvicina alla ceramica e negli anni perfeziona il suo stile inconfondibile, fatto di leggerezza e ripetizione.
Ripetizione, una forma di ricerca interiore
“La ripetizione di gesti misurati e precisi, quasi meccanici nella loro meticolosità, sono per me come una forma di meditazione, un distacco dal quotidiano – spiega nel descrivere un pezzo della collezione “23” -. Una ricerca di interiorità sviluppata nel replicare come in un mantra forme solo apparentemente simili. Un esercizio per approfondire la conoscenza di sé stessi…”.
“23” in vetrina nel laboratorio savignanese

Nello studio savignanese sono visibili anche i pezzi di uso quotidiano come tazzine, vassoi, piatti, cucchiai, vasi, che nella loro morbidezza sembrano prendere la forma dei cibi che raccolgono e trasportano.
Lavori profondamente personali che raccontano una parte della storia dell’autrice. Le relazioni, le scelte personali, le aspettative sociali, la perdita, il conflitto, il caso, la malattia o le decisioni piovono tra una giornata e l’altra, costanti e inesorabili come in “Ants Marching”, in cui l’artista assembla migliaia di piccoli segmenti ottenuti da colombini di porcellana.
Nella foto, un momento dell’inaugurazione. Sulla parete un elemento di “Ants marching”, a destra l’artista, in abito nero


I suoi pezzi vengono venduti in tutto il mondo e fanno della ceramista savignanese una affermata presenza anche sul mercato. Non sono in programma nuove esposizioni nel breve, ma sbirciare dalla vetrina del laboratorio sarà di per sé già un bel bagno d’arte.