Dalla Chiesa
I vescovi europei ascoltati da Leone XIV: “Pace giusta e duratura in Ucraina”
La Comece ha espresso preoccupazione per l'ingerenza degli Stati nella vita della Chiesa. Il Papa ha insistito sulla trasmissione della fede in famiglia
“Il Papa non ha espresso una posizione, quanto il timore che una maggiore attenzione per la spesa in armamenti vada a discapito del sostegno ai più bisognosi e ai più fragili”.
“Il Papa ha ascoltato”
Il tema del riarmo in Europa è stato uno dei numerosi temi emersi oggi nell’udienza privata che papa Leone XIV ha avuto con la presidenza della Commissione delle conferenze episcopali dell’Unione europea (Comece). A raccontarlo ai giornalisti, in conferenza stampa, è stato monsignor Mariano Crociata, presidente della Comece, che ha parlato di un incontro “cordiale e sereno”. Il fatto poi che il Papa abbia concesso ai vescovi Ue una delle sue prime udienze è “segno di una grande considerazione” e “attenzione” per l’Unione europea. I vescovi hanno passato in rassegna tutte le grandi questioni all’ordine del giorno e il Papa “ha ascoltato” più che “dare risposte”.
La preoccupazione per la guerra in Ucraina
Al centro delle preoccupazioni, il conflitto in Ucraina e la ricerca di una pace “giusta e duratura”. “Non siamo entrati nei dettagli sulla possibile mediazione della Santa Sede”, ha detto il vescovo francese Antoine Hérouard. “Ci siamo però fermati a sottolineare l’importanza di lavorare per una pace giusta, trovando il giusto equilibrio tra Pace e Giustizia”. C’è poi, aggiunge il vescovo francese, il tema delle conseguenze economiche e sociali di questa situazione. Se i Paesi europei dovessero dare più fondi per rinforzare l’armamento, questo non si dovrebbe fare in contrasto con l’aiuto alle persone più deboli, sia all’interno dell’Unione sia a livello internazionale in relazione all’aiuto dei Paesi più poveri”. A nome dei Paesi che si trovano ad Est dell’Unione europea, monsignor Rimantas Norvila, lituano, ha espresso una preoccupazione: “Sentiamo fortemente l’eco della guerra ucraina. Guardando al futuro non si vedono ancora soluzioni. L’Unione europea nasce come progetto di pace dopo la Seconda guerra mondiale. E fermare oggi questa guerra è un obiettivo grande e primario di tutta l’Unione”.
Migranti, fra accoglienza e integrazione
Anche le migrazioni sono state tra gli argomenti di riflessione nel corso dell’udienza. A parlarne in conferenza stampa è stato il vescovo portoghese Nuno Brás da Silva Martins. Da un lato, “c’è la necessità per l’Europa di accogliere i migranti anche per contrastare il calo demografico“, dall’altra però si evince “una certa incapacità di integrare chi arriva ai nostri confini”. Si tratta di una “problematica che riguarda il rispetto della persona in tutta la sua dignità”, e che coinvolge “anche il tema delle radici cristiane dell’Europa“.
“Libertà della Chiesa a rischio”
“Molto”, inoltre, il Papa ha insistito sull’accompagnamento dei giovani e sulla trasmissione della fede in famiglia. Lo hanno evidenziato sia Crociata sia Hérouard. Mentre Czeslaw Kozon, vescovo di Copenaghen, ha posto l’accento sulla cancellazione dai registri battesimali: fenomeno che in molti Paesi, “come Belgio e Paesi Bassi”, è in aumento. “Oltre al tema dei figli che accusano così i genitori di aver loro imposto una scelta di fede, c’è anche quello dell’ingerenza degli Stati nella vita della Chiesa e nell’organizzazione delle strutture della Chiesa, che rischia di mettere in discussione la libertà religiosa. E poi c’è il diritto e il dovere dei genitori di educare i figli”.
Prossimamente “si potrebbe addirittura arrivare a una decisione da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo su questo punto, perché le persone che vogliono cancellarsi dai registri, spesso per motivi ideologici, lo fanno anche invocando la normativa europea sul trattamento dei dati personali“. Dunque, ha spiegato padre Manuel Barrios Prieto, segretario generale della Comece, se invece della “sola annotazione della volontà di non appartenere più alla Chiesa cattolica (“sbattezzo”) a margine del nome, si andasse verso una cancellazione vera e propria del registro battesimale, questo porterebbe a un attacco alla libertà della Chiesa e a un mancato rispetto della sua autonomia”.
Le conseguenze dell’intelligenza artificiale
Il Papa ha poi mostrato grande attenzione verso l’intelligenza artificiale, ha concluso Crociata, “un argomento che coinvolge la disinformazione, il rispetto della dignità, della riservatezza, dell’identità e della libertà della persona e che ha conseguenze sul piano del lavoro”.
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