“Ricominciamo da Uno”, a Mazzin di Fassa 140 Cavalieri del Graal

"La bellezza di una compagnia che aiuta". Il racconto-testimonianza di ritorno dai cinque giorni di campo dei ragazzi delle medie di Cl in compagnia del quasi santo Pier Giorgio Frassati

Campo Cavalieri del Graal (Mazzin di Fassa): don Stefano Pasolini ha celebrato Messa al Vajolet

Dal 5 al 9 luglio si è svolto a Mazzin di Fassa il campo dei Cavalieri del Graal: 140 ragazzi e ragazze delle medie, accompagnati da una quarantina fra adulti e giovani delle superiori, gli amati giessini, hanno vissuto cinque giorni a partire dall’invito “Ricominciamo da Uno” rivolto loro da papa Francesco l’11 gennaio scorso, durante la prima udienza giubilare a Roma.

Pubblichiamo di seguito la testimonianza di Maria Cristina Ricci, tra gli adulti responsabili del Graal.

Insieme all’amico quasi santo Pier Giorgio Frassati

“Ricominciamo da Uno”, nell’amicizia che spesso delude, nel rapporto a volte faticoso con i genitori, i compagni, i professori, ricominciamo da Uno, non azzerando gli sbagli, ma perdonandoli e perdonandosi.

In questo non facile compito, i ragazzi sono stati aiutati da un amico un poco più grande di loro, un amico quasi Santo, Piergiorgio Frassati, un giovane torinese innamorato di Gesù, morto a 24 anni, esattamente cent’anni fa, che sarà canonizzato da papa Leone XIV il prossimo 7 settembre.

Ogni mattina, subito dopo le Lodi, è stato raccontato un pezzo della storia del giovane torinese parlando del suo amore per la montagna, della sua grande carità nei confronti dei poveri, della sua affezione per gli amici, del suo entusiasmo per la vita, del suo rapporto col padre e la madre, rispettoso e delicato, anche se non sempre facile. “Vivere e non vivacchiare” la frase di Pier Giorgio impressa sulla maglietta della vacanza.

A rendere ancora più affascinante la figura di Pier Giorgio è stato il giovane Carlo Tabellini, giunto proprio da Torino, per raccontare attraverso tanti particolari, aneddoti, fotografie, video la vita del futuro Santo.

Imitando Piergiorgio, ogni giorno i ragazzi si sono immersi nel meraviglioso paesaggio di montagna che caratterizza Mazzin attraverso divertenti giochi preparati da uno staff geniale e dedicandosi ad impegnative passeggiate per poter godere la bellezza del luogo.

La corrispondenza sperimentata, la gioia di aver portato la fatica insieme, la bellezza di una compagnia che aiuta

Nell’assemblea finale e nei momenti di dialogo tra adulti e ragazzi (il raggio), molti hanno parlato delle passeggiate, individuandone, a volte inconsapevolmente, il valore educativo. Molti hanno sottolineato che nonostante la fatica della salita, che non è tolta, ciò che rimane è la corrispondenza sperimentata, la gioia di aver portato quella fatica insieme, la bellezza di una compagnia che aiuta. Non è così anche nella vita?

Alcuni hanno scoperto che in ogni passo del cammino c’è la meta. È la meta che guida il cammino, ma il cammino dipende dalla decisione personale. Non è così anche per noi nel nostro rapporto con Gesù?

Pier Giorgio lo aveva presente in modo lucidissimo, tanto che camminando in montagna, recitava il Rosario e invitava i suoi amici a pregare con lui. Anche la presenza alla Messa quotidiana, grazie alla compagnia di don Stefano Pasolini, è diventata a poco a poco più consapevole e l’invito alla partecipazione è stato sempre seguito da tutti.

Il campo estivo dei Cavalieri del Graal è stato per tutti i partecipanti un’occasione per poter vivere la bellezza della vita cristiana e per poter attaccarsi ancora di più alla compagnia di Gesù e della Chiesa.