Cesena. Confcommercio: “Avanti con i festival culturali”

Dal presidente Augusto Patrignani l'invito a continuare con gli eventi, anche con cartelloni integrati

Un momento del festival Fu.Me. a Cesena, Villa SIlvia Carducci

I festival culturali possono diventare sempre più un tratto distintivo dell’offerta di Cesena e Forlì, con una prospettiva che guarda oltre i confini comunali e coinvolge l’intera Romagna. Ne è convinto il presidente di Confcommercio cesenate Augusto Patrignani, che sottolinea il valore strategico di queste manifestazioni sia per la crescita culturale sia per lo sviluppo economico e turistico.

A Cesena il Comune lancerà in ottobre l’Agorà Festival

A Cesena il Comune lancerà in ottobre l’Agorà Festival, che Confcommercio apprezza, un progetto che si inserisce nella scia di una città già abituata a ospitare eventi di respiro nazionale, grazie anche al richiamo della Biblioteca Malatestiana. A Forlì, invece, si terrà il 20 e 21 settembre il festival “Libertà. Cultura, identità e territorio”, sulla scia del Festival malatestiano della Libertà, promosso in passato a Cesena da Nazione Futura, Confcommercio e altre associazioni, che ha sempre registrato una larga partecipazione di pubblico e di consensi.

Cultura, indotto per il commercio

“Questa continuità delle iniziative –  commenta Patrignani – rappresenta un esempio virtuoso: i privati hanno dimostrato che unendo le forze si possono ottenere risultati importanti, e lo stesso dovrebbe avvenire anche sul versante pubblico, con politiche culturali condivise a livello provinciale.” Secondo Confcommercio, infatti, i festival delle idee e della cultura, se pensati in maniera inclusiva e coordinata, possono generare un indotto significativo per le imprese commerciali e turistiche, rafforzando al tempo stesso l’identità culturale dei territori.

Cartelloni integrati

La prospettiva è quella di arrivare a cartelloni integrati, dove i cesenati possano assistere agli eventi di Forlì e i forlivesi a quelli di Cesena, in un’ottica di complementarità. “Avanti con i festival – ribadisce Patrignani – e avanti anche con la valorizzazione delle eccellenze dei Musei San Domenico e della Malatestiana, che possono diventare il cuore pulsante di un’offerta culturale coordinata stabile tra le due città co-capoluogo, oltre ogni campanilismo e ansia di primogenitura”. Il Festival della Libertà ha già indicato la strada: sia a Cesena che a Forlì ha visto e vedrà protagonisti relatori di caratura nazionale, richiamando un pubblico attento e numeroso. Un segnale che i festival culturali non sono solo momenti di intrattenimento, ma vere occasioni di crescita e confronto, capaci di proiettare Cesena e Forlì al centro della scena culturale, oltre i loro punti di forza riconosciuti.