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Rifiuti

Imprese e Tari, Confartigianato: "Troppe differenze fra Comuni. Serve una gestione omogenea"

Presentato uno studio sulle tariffe extradomestiche. Nel 2022 sono cresciute solo a Longiano

Da sinistra: Bernacci, Grassi, Battistini

Troppe differenze tra tariffe comunali sui rifiuti. L'ha sostenuto oggi, venerdì 12 maggio, in conferenza stampa il segretario della Confartigianato di Cesena, Stefano Bernacci. Durante l'incontro è stata illustrata l'indagine realizzata dal Centro studi dell'associazione di categoria sullo stato di applicazione della Tari nei Comuni cesenati. "Lo studio è uno strumento utile anche alle singole Amministrazioni comunali, che spesso non hanno paragoni con gli altri Comuni", ha detto Eugenio Battistini, responsabile dell'area Relazioni istituzionali.

"In merito alla questione dei rifiuti - ha spiegato Bernacci - Confartigianato è a fianco delle aziende e si pone da sempre un duplice obiettivo: l'equità della tariffa e il rifiuto non soltanto come costo, ma come opportunità. Non è giusto pagare solo in base ai metri del capannone e non ha senso che Comuni limitrofi paghino tariffe molto diverse".

Addentrandoci nella lettura dei dati dell’indagine, emerge che la Tari a carico delle utenze extra-domestiche è diminuita durante i tre anni della pandemia in quasi tutti i comuni del Cesenate. Le riduzioni maggiori sono state a Mercato Saraceno con picchi del -30 per cento per alcune categorie. In controtendenza il comune di Longiano con un aumento di circa il 25 per cento per ogni categoria produttiva nel 2022 rispetto al 2019. "Con una gestione corretta del servizio e una bassa evasione le Amministrazioni comunali possono permettersi di caricare meno i propri cittadini", ha commentato Battistini.  

Dai dati emerge che la raccolta differenziata si attesta su buone percentuali, anche se inferiori all'ambito Forlivese. La media del comprensorio Cesenate è del 66,70 per cento, con punte di oltre il 78 per cento a Cesena e a Gatteo, i primi Comuni ad aver introdotto il servizio di raccolta porta a porta. L’obiettivo imposto dalla legge regionale è l'80 per cento. La media provinciale si attesta al 71,60 per cento.

In conferenza stampa si è parlato anche della cosiddetta tariffa puntuale, legata al numero dei conferimenti di rifiuti urbani indifferenziati. Per il momento è entrata in vigore solo a Cesena, Savignano e Borghi ma presto arriverà anche negli altri Comuni in quanto c’è un obbligo di legge. "Non è la panacea di tutti i mali, ma responsabilizza gli utenti a una gestione più virtuosa dei rifiuti. Un cambiamento che tuttavia va applicato con gradualità", ha aggiunto Marcello Grassi del Gruppo di presidenza. 

Queste le proposte dell’associazione di categoria per arrivare a una maggiore equità tariffaria:

  • detassazione delle superfici che producono prevalentemente rifiuti speciali rispetto a quelli urbani,
  • scontistiche della quota variabile dei rifiuti urbani avviati al recupero,
  • “spacchettamento” delle tariffe per le imprese che svolgono più attività con codice Ateco diversi, 
  • agevolazioni per i locali di attività sfitti o inutilizzati
  • gestione omogenea e coordinata dei regolamenti comunali, almeno all'interno dalla stessa Unione dei Comuni.
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