Cesena
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CONFARTIGIANATO

La Tari comincia a calare, ma i commercianti chiedono di più

E’ evidente che la riduzione dei costi del servizio sarà quantificabile solo a conclusione dell'assegnazione della gara

La Tari comincia a calare, ma i commercianti chiedono di più

Le imprese chiedono tariffe più basse e più eque per la tassa rifiuti. A tal proposito Confartigianato ha aggiornato per il 2018 l’indagine sullo stato di applicazione della tassa sul servizio di gestione rifiuti, pagata dalle principali categorie d’impresa nel comprensorio cesenate. C’è ancora molto da fare, ma qualche segnale si intravvede, grazie al lavoro di pressione di tanti anni: la Tari comincia a calare in alcuni Comuni grazie a politiche di recupero degli insoluti e dell’evasione e al miglioramento della raccolta differenziata, che limita i costi di smaltimento. Cambio di rotta in alcuni Comuni rispetto al 2017: Savignano con diminuzioni dell’11 per cento, Cesena del 3 per cento, Gatteo 3 per cento, Verghereto 4,5 per cento, Sarsina e Mercato Saraceno con diminuzioni inferiori all’1 per cento. Mentre sostanzialmente invariate sono le tariffe di Gambettola. Leggeri aumenti sotto l’1 per cento sono scattati a Cesenatico, San Mauro Pascoli, Roncofreddo e Bagno di Romagna. Aumenti dell’1% invece a Longiano, del 4-5 per cento a Borghi, del 7 per cento a Montiano. Gli incrementi più significativi si registrano a Sogliano (18 per cento). Ha influito in questa dinamica l’attività di accertamento attivata da molti Comuni per il recupero dell’elusione-evasione del tributo.

Ma le imprese chiedono molto di più. E’ evidente che la riduzione dei costi del servizio sarà quantificabile solo a conclusione dell'assegnazione della gara. Si otterranno gli sgravi auspicati se saranno realizzate le condizioni per pagare di meno il gestore assegnatario (fino ad ora Hera), e quindi se rispetto ai Comuni che hanno scelto la modalità In-House del servizio, ci saranno dei vantaggi o meno.

Passando alla raccolta differenziata, aumenta in tutti i Comuni comprensoriali tranne Borghi, ma con percentuali lontane rispetto agli obiettivi della legge regionale e del Piano d’ambito, ma con una media che passa dal 36 per cento al 39,28 per cento (nell’intera Provincia è del 56,40 per cento). Le performances migliori sono quelle dei Comuni di Gatteo (da 49 per cento al 61,50 per cento), Savignano (dal 47,30 a 52,50 per cento), Cesena (da 60,20 a 63,80 per cento) e Mercato Saraceno (da 34,60 per cento a 42,40 per cento), che hanno attivato servizi di raccolta porta a porta o hanno ridefinito le modalità organizzative del servizio. Per un miglioramento più esteso pesa il mancato decollo del nuovo servizio tramite la gara di appalto, che deve essere ancora assegnata dopo la gara bandita da Atersir. Quanto ai quantitativi dei rifiuti prodotti nel comprensorio sono diminuiti di 230 tonnellate rispetto all’anno precedente.

Per quanto riguarda la ripartizione del costo del servizio, la quota a carico delle utenze extra-domestiche aumenta, purtroppo nella media, dal 36,48 per cento al 38,66 per cento, in controtendenza rispetto alle richieste del mondo economico. Alcuni Comuni hanno diminuito la quota richiesta (San Mauro Pascoli da 51 a 50 per cento, Bagno di Romagna da 53 a 50 per cento, Sarsina da 29 a 28 per cento. L’aumento della media è dovuto soprattutto ai Comuni di Montiano (da 3 al 20 per cento e Verghereto dal 12 al 32 per cento), Comuni peraltro con un numero d’imprese molto basso. Ha influito in questa dinamica l’attività di accertamento attivata da molti Comuni per il recupero dell’elusione-evasione del tributo.

Ora occorre realizzare economie di costo del servizio, che si attendono dai risultati della gara di appalto. Nonostante gli investimenti previsti per il nuovo servizio di porta a porta che dovrà realizzare il gestore, a cui verrà assegnato il servizio, l'auspicio è che l'apertura del mercato, perseguita con la nuova gara d'appalto, consenta maggiori margini di efficientamento e riduca veramente i costi del servizio. Per l’omogeneità tariffaria tra i Comuni, purtroppo nessun passo avanti. In merito al lavoro di semplificazione delle regole e alla loro uniformità, positiva risposta dei sei Comuni dell’Unione Valle del Savio, che hanno allineato il regolamento, mentre i 9 dell’Unione Rubicone e Mare, non sono riusciti per il 2018 a trovare soluzioni condivise. Problemi permangono per gli accertamenti che riguardano le imprese con superfici miste per i locali e le aree a deposito, che in alcuni casi vengono ritariffati con la categoria dell’attività prevalente dell’impresa, con evidenti aggravi tributari. Il Piano d’ambito traguarda l’obiettivo della tariffazione puntuale al 2020, ma al momento non sono partiti i servizi previsti dalla Gara d’ambito, che deve essere ancora assegnata, e che prevede servizi di raccolta domiciliari più spinti (porta a porta).Le richieste di Confartigianato sono uniformità dei regolamenti comunali della Tari su regole uniformi, numero rate e scadenze di pagamento, domiciliazione dei pagamenti e scontistiche; nella ripartizione dei costi del servizio non superare il 40% a carico delle utenze extra-domestiche; gestione degli insoluti per non penalizzare gli utenti virtuosi che pagano; contenimento, arresto e possibilmente diminuzione degli aumenti tariffari, in prospettiva definizione di una tariffa puntuale, di natura corrispettiva, per consentire alle imprese la deduzione dell’Iva.

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