Bullismo e cyberbullismo
Lotta al cyberbullismo, Premio "Livio Tempesta" alla Scuola secondaria di Primo grado di via Pascoli a Cesena
Nel 2016 una studentessa del Plesso di San Domenico, Giulia Di Bella, a seguito del Progetto “Web Sicuro” gestito dal professore Marcello Rocca, ha denunciato la confessione di una sua amica che aveva intenzione di suicidarsi essendo vittima di pesanti vessazioni e minacce ad opera di due compagne di scuola
Ha diffuso valori di solidarietà e bontà all’interno della comunità scolastica e nel sociale. È questa la motivazione che ha accompagnato il premio nazionale “Livio Tempesta” conferito il 15 marzo scorso alla Scuola Secondaria di Primo grado di via Pascoli a Cesena. Si tratta dunque di un caso di buona scuola inserito in una problematica attuale e scottante: quella del bullismo e del cyberbullismo. Grazie a una pluriennale progettualità e a un costante impegno da parte dei docenti e della dirigenza, l'Istituzione Scolastica può definirsi "all'avanguardia" nella lotta e nella prevenzione di tali fenomeni riuscendo a estendere la propria attività oltre i propri confini, coinvolgendo tutta la comunità scolastica (alunni, docenti e genitori).
Nel 2016 una studentessa del Plesso di San Domenico, Giulia Di Bella, a seguito del Progetto “Web Sicuro” gestito dal professore Marcello Rocca, ha denunciato la confessione di una sua amica che aveva intenzione di suicidarsi essendo vittima di pesanti vessazioni e minacce ad opera di due compagne di scuola. La ragazzina romagnola aveva appreso della drammatica situazione in una chat di adolescenti e si era preoccupata. L’intervento tempestivo della famiglia, in sinergia con insegnanti e Polizia, ha permesso un’azione immediata “a distanza” con l’attivazione del Nucleo di Polizia partenopea e il “salvataggio” di Lidia, la coetanea napoletana.
A ritirare il premio erano presenti Giulia e i suoi familiari, i docenti che hanno seguito il progetto, il Sovrintendente Capo della Polizia di Stato Roberto Mascioli, l’Assistente Capo Coordinatore della Polizia di Stato e il dirigente scolastico Sabrina Rossi. “La Bontà non la si può insegnare a Scuola, la Bontà si trasmette per contagio e per la Bontà, per fortuna, non esiste un vaccino. Siamo lieti di poter contagiare ogni anno, con le nostre azioni, tanti nostri alunni!”, ha commentato il dirigente.
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