Cesena
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IN MEMORIA

Morte del professore Giovanni Maroni, il ricordo degli amici

La scomparsa del professore Maroni ha stretto l'intera comunità cesenate. In redazione sono arrivati diversi contributi che raccogliamo in questa pubblicazione

Morte del professore Giovanni Maroni, il ricordo degli amici

"Non posso non ricordare – perché anch’io ne sono stato testimone – l’impegno profuso da Giovanni nel campo ecclesiale, come storico e saggista e anche in quello civile e politico, avendo dato testimonianza fattiva di non essere rimasto al balcone". Sono le parole del vescovo Douglas, contenute in una lettera condivisa da don Walter Amaducci ai funerali del professore Giovanni Maroni, a raccogliere tutti i messaggi di affetto e le note di cordoglio indirizzate alla famiglia dell'"amico prezioso" anche del Corriere Cesenate, come lo ha definito il direttore Francesco Zanotti nel suo ricordo.

Particolarmente tenero è il ricordo di Liviana Siroli, ex consigliere comunale, che ha conosciuto Maroni proprio nel corso del suo cammino politico in città. "Eravamo della lunga fila di consiglieri della Dc gli ultimi due. Lui nella Commissione Cultura e io nei Servizi sociali. Col tempo io imparai moltissimo da lui e lui si fece coinvolgere nelle mie battaglie. Mi ricordava spesso, ridendo, della mia ostinata richiesta di un ascensore alla Università di Psicologia verso una ottusa non considerazione del problema e della sua soluzione. Diatriba che durò ad oltranza finchè il sindaco di allora, preso per stanchezza, decise il finanziamento. Era un diritto degli studenti disabili non una concessione generosa. Durante gli intervalli dalle molte ore di sedute consiliari di allora, nel corridoio lui approfittava per chiamare i suoi studenti: 'Hai dato quell'esame?', 'Ti aspetto per quel ripasso, non demordere, facciamo una chiacchierata'. Le sue agende scritte all'inverosimile che si portava ad ogni incontro con noi giovani e inesperti amministratori a cui dava lezioni con i personaggi della politica che maggiormente amava e dei preti che fin da giovane, insieme ad altri giovani, lo avevano preparato e formato alla politica. La sua mitezza e bontà! Mi ha confidato un ex sindaco: 'Non ho mai conosciuto una persona come lui incapace di alcun risentimento, calunnia o odio'. Quante volte veniva mandato dal nostro gruppo verso gli altri gruppi politici (PCI PSI PRI VERDI allora in contrapposizioni rigide) in occasione di fatti importanti per mandare fuori un documento che fosse il più possibile condiviso da tutti".

"Dopo tanti anni di attività - prosegue Siroli nl suo ricordo - è arrivata la malattia sempre più grave da non spostarsi più da casa accanto alla sua Giovanna. Vorrei poter dire con l'esperienza che sto vivendo: forse i più fruttuosi agli occhi di Dio? “Oh se il chicco di grano non si lasciasse prendere dall'agricoltore nel giusto tempo della semina e non si rassegnasse a vivere per mesi e mesi nel buio della terra, e non permettesse al germe di vita di stendere i suoi tentacoli nella terra stessa per rivedere poi il sole e crescere rigoglioso e donare la sua spiga, tesoro, ricchezza, patrimonio di chi lo coltiva!” (beato Luigi Novarese). Vorrei fare un piccolo parallelismo: Moriva Giovanni e papa Francesco parlando di Giorgio la Pira diceva di lui ”testimone integrale della fede, l'amore agli emarginati, il lavoro per la pace, l'attuazione del messaggio sociale della Chiesa e la grande fedeltà alle indicazioni cattoliche. Oggi ci vuole una ”primavera”. Oggi ci vogliono profeti di speranza, profeti di santità. Oggi ci vogliono “rondini”: siate voi!” Caro Giovanni tu lo sei stato e con la tua bicicletta ne hai viste di queste rondini".

Un ricordo condiviso da Daniele Vaenti e da tutti gli amici dell'Ute di Cesena di cui Maroni, dopo essersi ammalato, era rimasto presidente onorario. "Per me, per noi dell’Ute è troppo presto per parlarne: lo ricorderemo domani pomeriggio, prima della conferenza di Mario Alai e poi non mancheranno le occasioni. Ora è il momento del silenzio, dello stringerci affettuosamente a Giovanna, evitando ogni forma di retorica, fuggendo dall’uso vano delle parole. Giovanni ha avuto un grande posto nel nostro cuore e, almeno noi, non lo dimenticheremo, come non dimenticheremo gli altri che in questi ultimi anni ci hanno lasciato: Don Giancarlo Biguzzi, Don Dante Piraccini, Franco Mescolini, Giobbe Gentili  e tanti altri. E prima di loro, i “grandi vecchi” che dell’UTE furono i fondatori e gli animatori per decenni: Nello e Lorenzo Bertozzi, Arrigo, Sergio, Franco, la Sara e la Lora e tanti, tantissimi altri.

Giovanni mi chiamò pochi giorni dopo la morte di Nello, nell’ottobre del 2006: “Vieni a darmi una mano, fallo anche per Nello”. Cominciò così e continua ancora oggi e nel nome di Nello, Lorenzo e Giovanni, cercheremo di andare avanti. Assieme, per il ventennale dell’UTE, nel 2008, realizzammo un bel volume (“Memoria e Saggezza” il titolo che Giovanni scelse), raccogliendo parecchie lezioni tenute nei primi due decenni dell’Università, recuperandole dalle registrazioni su cassettine.

Giovanni, sempre presente alle conferenze-lezioni-chiacchierate. Giovanni a riempire le sue innumerevoli agende e quaderni. Giovanni a condurre la parte finale

di quei pomeriggi, con le sue domande acute e problematiche. Giovanni che stimolava il dibattito e che non perdeva di vista l’importanza “sociale” dell’UTE ed dei rapporti di amicizia che si creavano. Giovanni che aveva una parola per tutti i nostri Soci, specie per quelli più anziani, che sapeva “stare in compagnia”, che cercava di unire i momenti di cultura alta a quelli conviviali.

Poi la malattia e, quasi da un giorno all’altro, da supporto mi sono trovato a dovermi caricare il fardello sulle spalle, tentando di portarlo avanti secondo le mie possibilità, secondo le mie caratteristiche, inevitabilmente diverse. Quanti incontri per la definizione del programma, quanti appuntamenti e quante discussioni fra noi due per calibrare gli interventi, per decidere chi chiamare, per affrontare la delicata decisione di escludere qualcuno… Per tanti anni prima con Lorenzo e Nello e poi con me e Sergio l’avventura dell’UTE di Cesena è andata avanti e ancora continua. E continuerà anche nel suo nome che si è aggiunto a quelli di tanti amici che hanno “passato la sponda”. Un abbraccio, Giovanni e un grazie da tutti noi, con la leggerezza e la semplicità che ti caratterizzava. Un abbraccio speciale per te, Giovanna, coraggiosa compagna di vita".

Per ultimo, è arrivata la partecipazione da parte di Popolari per Cesena di Gilberto Zoffoli. "Nel professor Maroni si deve riconoscere uno degli esponenti più illuminati e di rilievo di quella partecipazione alla vita pubblica che ha segnato la presenza politica di quel cattolicesimo democratico e di quel popolarismo che ha trovato forza nella Democrazia Cristiana e che ha costituito un riferimento per molte persone a spendersi per la città e per il bene di questa terra".

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