Cesena
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CALENDARIO 2018-2019

Ragazzi di vita secondo Massimo Popolizio approda al Bonci

Sul palcoscenico da giovedì 21 a domenica 24 febbraio

Ragazzi di vita secondo Massimo Popolizio approda al Bonci

Dopo lo straordinario successo della scorsa stagione, ritornano i Ragazzi di vita pasoliniani secondo Massimo Popolizio e sono finalmente attesi a Cesena, al teatro Bonci, da giovedì 21 a domenica 24 febbraio. La creazione corale e struggente diretta da Popolizio è interpretata da un cast di 19 attori, fra cui Lino Guanciale. L’energia travolgente di quel piccolo popolo di personaggi, protagonisti nel 1955 del primo celebre romanzo di Pasolini, affiora dalla drammaturgia di Emanuele Trevi, che ne restituisce la lingua: carnale, lirica, in azione, espressionista, che attinge dalla parlata reale delle borgate frequentate dall’autore al suo arrivo a Roma, nel 1950, carico del dolore causato dalla radiazione dal Pci, dall’allontanamento dall’insegnamento in una scuola media, dalla separazione dall’amato Friuli della giovinezza.

Il Riccetto, Agnolo, il Begalone, Alvaro e ancora il Caciotta, Spudorato, Amerigo: sono alcuni dei ragazzi di vita, dalla vitalità disperata e ritratta in presa diretta nel romanzo che esplode sul palcoscenico nudo per recitare la povertà delle periferie romane con la loro dolcezza furiosa, la loro impulsiva esplorazione del mondo. Un brulichio di voci e corpi che parlano in romanesco e trascorrono le loro giornate alla ricerca di qualche lira e nuovi passatempi.

A guidare il vasto repertorio di figure in questo affresco dove le vicende si alternano suddivise in diversi episodi e archi temporali, è la regia di Popolizio che ci porta “dentro” le giornate dei giovani sottoproletari. Racconti di vite con cui ci restituisce la loro generosità e la loro violenza, il comico, il tragico, il grottesco di uno sciame umano che dai palazzoni delle periferie si sposta verso il centro.

Su tutti, a fare da tessuto connettivo tra le storie del romanzo, la figura del narratore che si aggira come uno “straniero” in visita a rendere possibili e visibili tutte le scene, Lino Guanciale. Un osservatore che a tratti si fa mediatore fra la platea e la vita che si stende sull’immenso palcoscenico vuoto. "Da una parte ci sono i ragazzi immersi in quello che fanno, e incapaci di vedere oltre alle immediatezze che li tengono impegnati – commenta Emanuele Trevi – Dall’altra c’è questo straniero che li spia, e che a differenza di loro vede tutto, parla di Roma come se la sorvolasse come un uccello rapace o un drone. Ma non si accontenta di rimanere lassù. È attratto dal basso, dove brulicano le storie. E in queste storie è sempre presente, perché è lui a farle iniziare, a colmarne le reticenze, a rimetterle in carreggiata quando i loro protagonisti sembrano dimenticarsi di quello che stavano facendo e dicendo".

Ragazzi di vita è uno spettacolo carico di una verità piena, vivida, dolente, e sprigiona una speciale energia scenica che ha convinto spettatori e critica: 3 premi alla regia - Premio Ubu, Premio della Critica e Premio Le Maschere, anche come miglior spettacolo - per una messinscena presa d’assalto da un pubblico entusiasta, ampio ed eterogeneo (circa 15.000 spettatori nel 2016, solo a Roma). 

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