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Rifiuti urbani, verso la tariffa puntuale

Il tema è stato trattato nel corso della 1° e 2° Commissione consiliare

(foto archivio)

È partito il conto alla rovescia per l’introduzione in città della tariffa puntuale sui rifiuti urbani. Non una vera rivoluzione per i cesenati in quanto non verrà cambiato l’attuale modello di raccolta, ma di certo una spinta in più verso una minore produzione di rifiuti. “Il nuovo metodo introduce i valori di equità e ridistribuzione dei costi sulla base della frazione dei rifiuti indifferenziati prodotti, premiando i comportamenti più virtuosi e portando un calo della bolletta per molte utenze”, ha commentato l’assessora alla sostenibilità ambientale Francesca Lucchi nel corso della 1° e 2° Commissione consiliare del 19 dicembre.

Il sistema sarà introdotto dal 1° gennaio, anche se regolamento e tariffe sono ancora in  alto mare. “Saranno approvati dal Consiglio comunale entro il 30 aprile prossimo come stabilito dalla legge. Non essendo ancora disponibile il piano economico-finanziario del 2023 di Atersir non siamo in grado di definire la modulazione tariffaria”, ha spiegato l’assessora.

Intanto, entro le prime settimane del nuovo anno ogni singola utenza sarà informata sul numero dei "litri minimi" previsti: il numero di svuotamenti annuali già inseriti in bolletta, stabilito in base al numero dei componenti. “Stiamo lavorando in maniera serrata a una fase transitoria verso una tariffa puntuale più incisiva - sottolinea -. Inizialmente saranno previsti un elevato numero di svuotamenti per non mettere in difficoltà famiglie e imprese e consentire un passaggio graduale. Ci saranno accorgimenti per tutelare determinate categorie: si pensi alla produzione di pannolini e pannoloni che di certo non saranno conteggiati nei litri minimi”.

Di sicuro, tra le novità più importanti c’è che il pagamento dei rifiuti non sarà più considerato una tassa, come era la Tari, bensì una tariffa. Inoltre la Tcp (tariffa corrispettiva puntuale) non sarà più gestita dall’Ufficio Tributi del Comune ma dal gestore stesso, Hera.

Entrando nel dettaglio della bolletta, le voci di costo sono: la quota fissa che copre, appunto, i costi fissi e che incide per il 27-28 per cento; la quota variabile normalizzata inerente alla raccolta differenziata (47-50 per cento); la quota variabile di base che corrisponde alla frazione indifferenziata dei litri minimi (30 per cento). A queste si aggiunge poi la quota variabile aggiuntiva, che sarà calcolata in proporzione agli svuotamenti aggiuntivi.

“È infondato il timore che tutto verrà stravolto, in quanto il 70 per cento della Tcp di fatto è identica alla gestione attuale - è intervenuto l’assessore al bilancio Camillo Acerbi -. Sull’intero montante di Tari, pari a 15 milioni di euro, la stima dell’extracosto legata ai conferimenti aggiuntivi rispetto a quelli minimi è di 700mila”.

Più di un consigliere di opposizione si è chiesto quale sia la convenienza a passare a tale regime. “Il passaggio alla tariffa puntuale e, contemporaneamente, alla tariffa comporta diversi vantaggi a vantaggio di cui beneficeranno tutti - ha proseguito Acerbi -.Innanzitutto le aziende potranno scaricare l’Iva del 10 per cento. Mentre prima la gestione amministrativa delle bollette era a capo del Comune, affidata a una società esterna che ci fatturava al 22 per cento, ora diventerà di competenza di Hera che fatturerà invece con Iva al 10 per cento. Oltre a questo, i costi in generale sono più bassi: 250mila euro di spesa contro gli attuali 350mila”.

Aspetto non irrisorio è quello ambientale. “Nei comuni dove è già stata applicata la tariffa puntuale, si è verificata una riduzione con una media del 10 per cento. Qui ci aspettiamo un calo fino al 4 per cento. Con la diminuzione del rifiuto indifferenziato, caleranno anche i costi per lo smaltimento che oggi sono pari a 3 milioni di euro”, ha evidenziato.

Infine la questione degli insoluti che a Cesena sono il 7 per cento. Come previsto dal bando di gara, solo il 2 per cento degli insoluti potranno essere riversati in bolletta, il resto dovrà farsene carico il gestore che sarà così incentivato a fare attività di riscossione e controllo all’evasione”.

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