Cesena
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AMMINISTRATIVE

Via ufficiale della campagna elettorale per "Fondamenta - cambiamo Cesena dal basso"

La lista propone di ricordare gli 11 ebrei deportati da Cesena con pietre d'inciampo

Via ufficiale della campagna elettorale per "Fondamenta - cambiamo Cesena dal basso"

“Fondamenta – cambiamo Cesena dal basso” ha ultimato questa mattina tutti gli adempimenti burocratici per presentarsi alle prossime elezioni amministrative del 26 maggio. "Ci siamo e siamo pronti a discutere, a parlare e a fare per Cesena". A dirlo sono il candidato sindaco Luca Capacci e i candidati al Consiglio comunale che sottolineano come la campagna elettorale inizi il giorno dopo il 25 aprile, giorno dopo la festa della Liberazione dal nazifascismo, definito "il primo, vero, giorno in cui tutte le italiane e gli italiani hanno potuto respirare, di nuovo dopo 23 anni, la libertà. E se abbiamo la possibilità di scegliere chi ci governa, di votare, di esprimere la nostra opinione, di manifestare, lo dobbiamo a quelle tante persone che hanno combattuto credendo nell’ideale della libertà, della democrazia, dell’antifascismo".

"Per questo - commentano i candidati di Fondamenta - alcuni giorni prima del 25 aprile, abbiamo pubblicato sulla nostra pagina Facebook video in cui leggiamo le ultime lettere di partigiani catturati e condannati a morte, e finiremo di pubblicarli il 30 aprile. Tra le letture, anche una legata personalmente al candidato sindaco Luca Capacci, che ha letto una lettera ricevuta dal nonno Ermindo nel settembre 1944, in cui il fratello gli annunciava la morte del loro babbo e, usando delle metafore per evitare la censura, che la linea del fronte era vicina e che speravano di “passare la burrasca” entro poco".

Fondamenta propone, oltre al proseguo dei progetti sull'antifascismo nelle scuole, anche altri progetti che mettono in luce i valori dell’antifascismo, come l’educazione civica, alle diversità, all’affettività. E propone che anche a Cesena vengano poste 11 pietre d’inciampo, a memoria degli 11 ebrei cesenati deportati e che non hanno più fatto ritorno. Le “pietre d’inciampo” sono un progetto artistico presente in tutta Europa e consistono in targhette poste sulla pavimentazione davanti alle case dei deportati. Un modo per segnalare, per ricordare, per insegnare. Perché è solo conoscendo la storia, ciò che è successo e perché, che possiamo guardare avanti per costruire un futuro migliore, di libertà e pace per tutti.

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