Cordoglio del Papa per le vittime del terremoto di Taiwan

“L’ultimo dato che abbiamo, battuto dall’agenzia nazionale taiwanese, risalente a questa mattina è di 4 morti, 225 feriti e 143 dispersi. Sono 31 i turisti stranieri coinvolti nel sisma. Sembra che stiano tutti bene e quei pochi ricoverati in ospedale sono stati già dimessi. Da quello che sappiamo non ci sono italiani coinvolti”.

Lo ha detto il rappresentante dell’ufficio italiano di promozione economica commerciale e culturale a Taiwan, Donato Scioscioli, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche italiane, commentando il terremoto di magnitudine 6.4 che ieri, 6 febbraio (in Italia erano le 16,50), ha colpito la città portuale di Hualien (Taiwan), dove è crollato un albergo.

In base alle relazioni diplomatiche tra Italia e Taiwan al momento Scioscioli svolge le funzioni di console.

“E’ un terremoto di una intensità – ha aggiunto Scioscioli – che si verifica ogni dieci anni. Terremoti di intensità più leggere si verificano invece ogni settimana. L’edilizia taiwanese rispetta sicuramente le norme antisismiche. Purtroppo ci possono essere dei casi in cui questo non avviene. Chiaramente questo episodio sarà oggetto d’indagini per determinare le eventuali responsabilità”.

Cordoglio per le vittime del terremoto dal Santo Padre Francesco che, tramite il segretario di Stato Pietro Parolin, ha inviato un telegramma a Philip Huang Chao-ming, vescovo di Hualien.

Il Papa esprime “solidarietà a tutti coloro che sono stati colpiti” dal terremoto che si è verificato a Taiwan e “assicura le sue preghiere per coloro che hanno perso la loro vita e sono stati feriti”.

Nel telegramma, Francesco incoraggia nei loro sforzi “le autorità civili e il personale impegnato nell’emergenza”, invocando su tutto il popolo di Taiwan “le benedizioni divine della forza e della pace”.