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Papa Francesco: messaggio Giornata mondiale disabilità, no a “cultura dello scarto”, rimuovere “tutto ciò che impedisce cittadinanza piena”

“Riconoscere la dignità di ciascuno, ben sapendo che essa non dipende dalla funzionalità dei cinque sensi”, l’invito del Papa: “Questa conversione ce la insegna il Vangelo”

Foto SIR/Marco Calvarese

“Occorre sviluppare gli anticorpi contro una cultura che considera alcune vite di serie A e altre di serie B: questo è un peccato sociale!”. Non usa mezzi termini il Papa, nel messaggio per la Giornata mondiale delle persone con disabilità, in cui chiede di “avere il coraggio di dare voce a quanti sono discriminati per la condizione di disabilità, perché purtroppo in alcune nazioni, ancora oggi, si stenta a riconoscerli come persone di pari dignità, come fratelli e sorelle in umanità”. 

“Fare buone leggi e abbattere le barriere fisiche è importante, ma non basta, se non cambia anche la mentalità, se non si supera una cultura diffusa che continua a produrre disuguaglianze, impedendo alle persone con disabilità la partecipazione attiva nella vita ordinaria”, la denuncia di Francesco, secondo il quale “in questi anni si sono messi in atto e portati avanti processi inclusivi, ma non è ancora sufficiente, perché i pregiudizi producono, oltre alle barriere fisiche, anche limiti all’accesso all’educazione per tutti, all’occupazione e alla partecipazione”. “Una persona con disabilità, per costruirsi, ha bisogno non solo di esistere ma anche di appartenere ad una comunità”, la tesi del Papa, che incoraggia “tutti coloro che lavorano con le persone con disabilità a proseguire in questo importante servizio e impegno, che determina il grado di civiltà di una nazione”. “E prego perché ogni persona possa sentire su di sé lo sguardo paterno di Dio, che afferma la sua piena dignità e il valore incondizionato della sua vita”, la conclusione del messaggio.

“Si sono fatti grandi progressi verso le persone con disabilità in ambito medico e assistenziale, ma ancora oggi si constata la presenza della cultura dello scarto e molti di loro sentono di esistere senza appartenere e senza partecipare”. È quanto denuncia ancora il Papa nello stesso messaggio per la Giornata mondiale delle persone con disabilità, in cui afferma che oggi la “promozione dei diritti alla partecipazione” ha “un ruolo centrale per contrastare le discriminazioni e promuovere la cultura dell’incontro e della vita di qualità”. “Tutto questo – l’appello di Francesco – chiede non solo di tutelare i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie ma ci esorta a rendere più umano il mondo rimuovendo tutto ciò che impedisce loro una cittadinanza piena, gli ostacoli del pregiudizio, e favorendo l’accessibilità dei luoghi e la qualità della vita, che tenga conto di tutte le dimensioni dell’umano”.

“Occorre prendersi cura e accompagnare le persone con disabilità in ogni condizione di vita, avvalendosi anche delle attuali tecnologie ma senza assolutizzarle; con forza e tenerezza farsi carico delle situazioni di marginalità; fare strada insieme a loro e ‘ungerle’ di dignità per una partecipazione attiva alla comunità civile ed ecclesiale”. È l’appello centrale contenuto nel messaggio del Papa. “È un cammino esigente e anche faticoso, che contribuirà sempre più a formare coscienze capaci di riconoscere ognuno come persona unica e irripetibile”, scrive Francesco, che esorta a non dimenticarsi “dei tanti ‘esiliati nascosti’, che vivono all’interno delle nostre case, delle nostre famiglie, delle nostre società”.

“Penso a persone di ogni età, soprattutto anziani, che, anche a motivo della disabilità, sono sentite a volte come un peso, come ‘presenze ingombranti’, e rischiano di essere scartate, di vedersi negate concrete prospettive lavorative per partecipare alla costruzione del proprio avvenire”, specifica il Papa, secondo il quale “siamo chiamati a riconoscere in ogni persona con disabilità, anche con disabilità complesse e gravi, un singolare apporto al bene comune attraverso la propria originale biografia”. “Riconoscere la dignità di ciascuno, ben sapendo che essa non dipende dalla funzionalità dei cinque sensi”, l’invito del Papa: “Questa conversione ce la insegna il Vangelo”.

Fonte: Sir
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