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gli incroci che non t'aspetti

Un giovane scout africano racconta la vita nei campi profughi agli amici provenienti da tutto il mondo riuniti negli Usa

Ecco cosa accade al World Scout Jamboree

Foto dal World Scout Jamboree (Foto don Marco Muratori)

Si incrociano anche negli Usa le strade di Cesena nel mondo. In West Virginia, dove è in corso il grande raduno internazionale World Scout Jamboree (al quale prende parte anche l'economo diocesano don Marco Muratori e tre giovani scout provenienti dalla nostra Diocesi), è arrivato anche un giovane scout 13enne del Sud Sudan che avrà modo di raccontare quel che accade nei campi profughi nel sud del mondo. 

Il giovane sud sudanese è tra i 1.043 ragazzi scout, beneficiari del programma Scouting for Refugees gestito dalla Kenya Scouts Association con il sostegno di Avsi nel campo profughi di Dadaab (Contea di Garissa, Kenya). Ricordiamo ai nostri lettori che l'Ong Avsi ha ancora una sede operativa a Cesena e che fu fondata nei primi anni '70 dal pediatra cesenate Arturo Alberti.

La storia di Kok Matim, che qui sotto riportiamo, ci è stata segnalata dal cesenate Pierpaolo Bravin, nostro affezionato abbonato e responsabile di diversi progetti di Avsi nel mondo.  

Kok Matim, boy scout sud sudanese di 13 anni, è stato selezionato dalla Kenya Scouts Association per partecipare alla 24esima edizione del World Scout Jamboree e mostrare come l'essere scout possa responsabilizzare i giovani rifugiati attraverso istruzione, sviluppo delle competenze, servizi alla comunità e attività di cittadinanza. Il World Scout Jamboree, evento che si svolge in West Virginia dal 22 luglio al 2 agosto, si propone di ispirare 50.000 giovani e adulti provenienti da 170 paesi ad agire per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile attraverso il tema Unlock a New World, sbloccare un nuovo mondo.

Il giovane sud sudanese è tra i 1.043 ragazzi scout, beneficiari del programma Scouting for Refugees gestito dalla Kenya Scouts Association con il sostegno di Avsi nel campo profughi di Dadaab (Contea di Garissa, Kenya). Negli ultimi sette anni il programma di scoutismo, sempre finanziato dal Dipartimento di Stato americano - Ufficio per le Popolazioni, i Rifugiati e la Migrazione (PRM), ha dato a migliaia di bambini e giovani delle opportunità che cambiano la vita, ma anche speranza e senso di appartenenza. Il programma di scoutismo di Dadaab è stato identificato dal World Scout Bureau come uno dei più importanti per i rifugiati in Africa.

Le attività di scoutismo a Dadaab sono un ottimo esempio di ciò che gli Scout di tutto il mondo possono fare per le persone, il pianeta, la pace e la prosperità. Permettendo a Kok di partecipare al World Scout Jamboree e rappresentare il movimento degli scout da Dadaab migliaia di altri ragazzi di diversi paesi potranno essere ispirati dalla sua storia.

“Questo è un risultato significativo,” racconta Henry Waitindi, Program Manager Avsi e Responsabile dell'Ufficio di Dadaab per le operazioni di Emergenza, Soccorso e Sviluppo per i rifugiati, lui stesso capo Scout. "In Avsi sosteniamo lo sviluppo giovanile, principio che condividiamo con il movimento Scout. Per questo motivo abbiamo continuato a supportare le attività di scoutismo qui a Dadaab.”

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