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25 novembre Giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne

La Polizia di Stato contro la violenza di genere

Un gazebo in piazza a Cesena e un protocollo in materia di stalking e violenza domestica

La Polizia di Stato contro la violenza di genere

In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Polizia di Stato promuove una campagna di informazione e sensibilizzazione, ideata dalla Direzione centrale anticrimine del Dipartimento della pubblica sicurezza, denominata “Questo non è amore", mirata a favorire l’emersione della violenza di genere e domestica, in cui sovente l’autore degli atti violenti è un familiare o persona vicina alla vittima.

Un gazebo sarà allestito il 25 novembre a Cesena con materiale divulgativo sul fenomeno nonché di sensibilizzazione e illustrazione degli strumenti di tutela previsti. In particolare, personale specializzato nella prevenzione e nel contrasto della violenza di genere della Questura divulgherà informazioni utili, distribuendo il predetto materiale, sia al fine di sensibilizzare alla tematica che nell’intento di “intercettare” le donne che si trovino a vivere situazioni di abuso.

Paura e vergogna costituiscono le resistenze più ardue da vincere quando si affronta questo tema, poiché relegano le vittime in una condizione di isolamento fisico-emotivo, che le rende ancora più vulnerabili. In tale contesto e consapevolezza, allo scopo di rafforzare l’ambito di tutela delle donne, si inquadra l’intervento legislativo denominato “Codice Rosso” (Legge nr. 69 del 9 agosto 2019), il quale prevede per taluni reati contro la persona (maltrattamenti in famiglia, stalking, violenza sessuale ecc.), efficaci e celeri interventi, finalizzati alla tutela delle vittime di violenza domestica e di genere (indagini con immediata instaurazione del procedimento penale ed eventuale adozione di provvedimenti cautelari in capo all’autore: divieto di avvicinamento alla vittima; braccialetto elettronico ecc.), nonché l’introduzione di fattispecie di reato, tristemente attuali e, specificatamente: diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, c.d. revenge porn, art. 612 ter c.p.; deformazione aspetto per lesioni permanenti, art.583 quinquies c.p.; costrizione al matrimonio, art. 558 bis c.p.; violazione dei provvedimenti di allontanamento, art. 387 bis c.p.

L’intento della campagna è quello di informare, sensibilizzare e fornire sicuro riferimento alle vittime, rassicurandole rispetto alla possibilità di emanciparsi dalla violenza mediante l’offerta di un adeguato e concreto sostegno presso Uffici di Polizia mediante il supporto di personale empatico, specializzato e competente, nonché efficaci strumenti giuridici idonei a interrompere la spirale di violenza.

Il Questore può intervenire a tutela delle vittime della violenza di genere adottando, nell’ambito delle sue precipue prerogative di Autorità provinciale di pubblica sicurezza, le seguenti misure di prevenzione: ammonimento per violenza domestica, attivabile d’ufficio, su segnalazione da parte di qualsiasi cittadino purchè non anonima, diffidando l’autore dal reiterare atti di violenza (molestia/percosse/lesioni/minacce); ammonimento per atti persecutori, per condotte moleste e/o minacciose, seppur non integranti ipotesi di reato, per il quale è necessaria l’attivazione della persona offesa.

Inoltre, è previsto che i soggetti che si siano evidenziati per i reati di atti persecutori e maltrattamenti contro familiari e conviventi possano essere sottoposti alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza, essendovi condotte che connotano in modo pregnante la personalità e conseguentemente la pericolosità dell’autore e, quindi, di particolare allarme sociale. Tale misura, disposta dall’Autorità Giudiziaria, su proposta anche del Questore, implica la sorveglianza dell’Autorità di Pubblica Sicurezza rispetto all’osservanza delle prescrizioni e limitazioni (divieto e obbligo di soggiorno), imposte al soggetto al fine di impedire che commetta altre attività criminose.

Dall’inizio dell’anno in corso a oggi, la Divisione anticrimine della Questura ha trattato 20 istanze volte a ottenere l’ammonimento per atti persecutori del Questore, e 2 istanze pertinenti al provvedimento di ammonimento per “violenza domestica”.
Delle istanze di richiesta di ammonimento per atti persecutori depositate 7 hanno comportato l’irrogazione della misura monitoria richiesta; 6 si sono concluse con l’archiviazione, per infondatezza o per mancanza dell’attualità dei comportamenti persecutori lamentati, anche grazie alla funzione deterrente esercitata dall’intervento della Polizia; le altre richieste sono in trattazione.

Le misure di sorveglianza, applicate dal Tribunale sezione misure di prevenzione su proposta del Questore, per i soggetti indiziati dei delitti di maltrattamenti in famiglia e stalking sono state due

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Con lo scopo di infrenare il fenomeno della violenza di genere, l’impegno della Polizia di Stato segue anche i percorsi ormai consolidati dell’educazione alla legalità, promuovendo incontri nelle scuole con i giovani, volti al recupero della cultura di genere e al rispetto delle diversità.

In tale ottica, nella mattinata di domani, mercoledì 23 novembre, verrà sottoscritto il Protocollo di Intesa in materia di stalking, violenza domestica e di genere tra la Questura di Forlì Cesena e l’Azienda USL della Romagna, con lo scopo di promuovere la sinergia e di prevedere le migliori procedure di interazione, al fine di valutare insieme come agevolare la “presa in carico” del soggetto colpito dall’ammonimento, con l’obiettivo comune di realizzare nei confronti del maltrattante un percorso di acquisizione della consapevolezza del disvalore delle azioni lesive commesse, cercando di scongiurarne la perpetuazione.

Da ultimo, si segnala la partecipazione sempre il 26 novembre del personale della Divisione Anticrimine e della locale Squadra Mobile presso l’aula magna del Centro di formazione dell’Ausl di Forlì al convegno a valenza provinciale dal titolo “Accoglienza e presa in carico delle donne che subiscono violenza nell’ambito dell’Ausl”.

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