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Regione Emilia-Romagna

Passeggiate tra gli alberi? Da oggi solo via Internet

Nella giornata in cui la Regione ha disposto il divieto all'attività fisica al di fuori della prossimità di casa, è possibile comunque viaggiare in mezzo alla natura per mezzo della Rete. La possibilità è offerta dalla Regione stessa, che ha censito online gli alberi monumentali emiliani e romagnoli

Albero monumentale a Sarsina

Anche stando chiusi in casa, come in questo periodo per l’emergenza Covid-19, si possono scoprire le bellezze locali. Lo si può fare virtualmente sfogliando il ‘Catalogo del patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna’ collegandosi a bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it. Non solo luoghi di cultura, nel catalogo è presente anche un ampio repertorio di aree verdi presenti in regione tra parchi e giardini pubblici. E proprio di recente è stato aggiornato con le schede di tutti gli alberi monumentali sottoposti a tutela.

Ma quali caratteristiche deve avere un albero per essere considerato tale? Una legge regionale del 1977 li definisce “esemplari arborei singoli o in gruppi o in filari di notevole pregio scientifico o monumentale”, tanto che soggetti pubblici e privati cui è affidata la tutela ricevono ogni anno un finanziamento economico per gli interventi conservativi e di salvaguardia.

Nel comprensorio cesenate se ne contano una quarantina. A Cesena sono quattro: un esemplare di cedro del Libano in via Romea 2208 (Villa Mami) a San Vittore, uno di roverella in via Monte Granello 1237 (Cà de Carolis) a San Carlo, un altro di roverella in via Salecchio 190 a Lizzano e uno di gelso bianco in via Melona 3401 a San Giorgio.

A Bagno di Romagna ci sono tre esemplari di roverella (specie di quercia più diffusa in Italia): a Le Gualchiere a Case Bruciate, al Podere Poggetto a Poggio Lastra e a Campo Savino. Altre roverelle sono presenti a Longiano in via Prato, a Roncofreddo in via Castello di Monteleone, mentre a Montiano c’è un rovere in via Chiesa Vecchia 250 (Montenovo). A Sarsina sono quattro: tutte roverelle che per l’esattezza si trovano a Il Poggio di Callato a Montriolo, lungo la strada provinciale 135 per Tavolicci al km. 1,500 (ex ristorante Il Piano), nei dintorni dei rudei della badia di S. Salvatore a Montalto e a Sorbano Alto.

A Savignano sul Rubicone fa sfoggio di sé un esemplare di tiglio nostrano lungo la via Leonardo da Vinci. Sogliano sul Rubicone fa incetta di questi esemplari arborei: roverelle in via Farneto a Bagnolo, in via S. Paolo a Montecchio, a Cà del Cucco a Montecchio di Sopra, presso la chiesa di Vignola e un’altra nella chiesa di S. Benedetto a Vernano. E poi ancora un rovere in via Cà dell’Erre di Montegelli e un frassino meridionale in via Statale 71 a Bivio Montegelli. Sette esemplari arborei tutelati anche a Verghereto, in particolare nell’area del Monte Fumaiolo, dove predomina il faggio: ce n’è uno Cà Monticchio, a La Casetta e all’Eremo di Sant’Alberico, sette esemplari alle sorgenti del Tevere e dieci al Ronco dell’Asino (azienda agricola Il Casale) a Villa di Sant’Alessio. E poi ancora un cerro nella strada provinciale 130 (Casanova).

Si tratta di piante in buono stato sanitario, alcune recintante e – a parte quella situata a Savignano sul Rubicone – sono tutte visibili e quasi tutte accessibili.

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