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Udienza generale

Papa Francesco: “Non recitare preghiere come un pappagallo”

Da Bergoglio ancora “un pensiero alla martoriata Ucraina che sta soffrendo tanto”

(Foto Vatican Media/SIR)

“La preghiera vera è familiarità e confidenza con Dio, non è recitare preghiere come un pappagallo”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, che in piazza San Pietro ha ripreso il ciclo di catechesi sul discernimento, che “è molto importante per sapere cosa succede dentro di noi: sentimenti, idee, dobbiamo discernere da dove vengono, dove mi portano, a quale decisione. E oggi ci soffermiamo sul primo dei suoi elementi costitutivi, che è la preghiera. Per discernere ci vuole stare in uno stato di preghiera”.

La preghiera, ha spiegato Francesco, “è un aiuto indispensabile per il discernimento spirituale, soprattutto quando coinvolge gli affetti, consentendo di rivolgerci a Dio con semplicità e familiarità, come si parla a un amico. È saper andare oltre i pensieri, entrare in intimità con il Signore, con una spontaneità affettuosa”. “Il segreto della vita dei santi è la familiarità e confidenza con Dio, che cresce in loro e rende sempre più facile riconoscere quello che a lui è gradito”, ha ricordato il Papa: “la vera preghiera è familiarità, è affetto con il Signore. Questa familiarità vince la paura o il dubbio che la sua volontà non sia per il nostro bene, una tentazione che a volte attraversa i nostri pensieri e rende il cuore inquieto e incerto o amaro, pure”.

“Un pensiero alla martoriata Ucraina che sta soffrendo tanto. Quel povero popolo così crudelmente provato”. A rivolgerlo, a braccio, è stato il Papa, al termine dei saluti in lingua italiana che come di consueto concludono l’appuntamento del mercoledì in piazza San Pietro. “Stamattina - ha rivelato, sempre a braccio, il Papa - ho potuto parlare con cardinale Krajewski, che era di rientro dall’Ucraina e mi ha raccontato cose terribili. Pensiamo all’Ucraina e preghiamo per questo popolo martoriato”.

Ricordando la festa di san Michele arcangelo, Francesco ha inoltre citato il Corpo della Gendarmeria vaticana, che lo festeggerà come patrono: “Che seguano sempre l’esempio di San Michele arcangelo, e il Signore li benedica per il bene che fanno”.

“Fra qualche giorno inizia il mese di ottobre, tradizionalmente dedicato alla Madonna del Rosario”, il saluto ai pellegrini polacchi: “Recitando questa preghiera nelle comunità e nelle famiglie affidate a Maria le vostre preoccupazioni e i bisogni del mondo, soprattutto la questione della pace”.

Fonte: Sir
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