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Papa Francesco: a Regina Coeli, “le persone sequestrate o ingiustamente private della libertà siano rilasciate”

Il Papa ha esortato i fedeli a non rinchiudersi nel proprio privato ma di occuparsi del bene comune, di prendersi cura dei fratelli, specialmente quelli più deboli ed emarginati

Papa Francesco: a Regina Coeli, “le persone sequestrate o ingiustamente private della libertà siano rilasciate”

“La Pasqua di Cristo ha fatto esplodere nel mondo un’altra cosa: la novità del dialogo e della relazione, novità che per i cristiani è diventata una responsabilità”. Così Papa Francesco prima del Regina Coeli con i fedeli ed i pellegrini convenuti in piazza San Pietro: “Non possiamo rinchiuderci nel nostro privato, nel nostro gruppo, ma siamo chiamati a occuparci del bene comune, a prenderci cura dei fratelli, specialmente quelli più deboli ed emarginati. Solo la fraternità può garantire una pace duratura, può sconfiggere le povertà, può spegnere le tensioni e le guerre, può estirpare la corruzione e la criminalità”. Dopo la recita del Regina Coeli, il Papa ha invocato “il dono della pace per tutto il mondo, specialmente per le popolazioni che più soffrono a causa dei conflitti in atto”: “Rinnovo in particolare il mio appello affinché le persone sequestrate o ingiustamente private della libertà siano rilasciate e possano tornare alle loro case”.

“Quello di oggi è un giorno di festa e di convivialità vissuto di solito con la famiglia. È una giornata di famiglia. Dopo aver celebrato la Pasqua si avverte il bisogno di riunirsi ancora con i propri cari e con gli amici per fare festa. Perché la fraternità è il frutto della Pasqua di Cristo che, con la sua morte e risurrezione, ha sconfitto il peccato che separava l’uomo da Dio, l’uomo da sé stesso, l’uomo dai suoi fratelli. Ma noi sappiamo che il peccato sempre separa, sempre fa inimicizie”, ha proseguito il Papa. “Gesù – ha spiegato – ha abbattuto il muro di divisione tra gli uomini e ha ristabilito la pace, cominciando a tessere la rete di una nuova fraternità. È tanto importante in questo nostro tempo riscoprire la fraternità, così come era vissuta nelle prime comunità cristiane. Riscoprire come dare spazio a Gesù che mai separa, sempre unisce. Non ci può essere una vera comunione e un impegno per il bene comune e la giustizia sociale senza la fraternità e la condivisione. Senza condivisione fraterna non si può realizzare una comunità ecclesiale o civile: esiste solo un insieme di individui mossi o raggruppati dai propri interessi. Ma la fraternità è una grazia che fa Gesù”.

Fonte: Sir
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