Catechesi
Papa Francesco: “preghiamo per i carcerati, non possono esserci condanne senza una finestra di speranza”
L'udienza del mercoledì in Aula Paolo VI
“Senza questa rivoluzione della tenerezza rischiamo di rimanere imprigionati in una giustizia che non permette di rialzarsi facilmente e che confonde la redenzione con la punizione”.
È il monito del Papa, che al termine della catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata alla figura di San Giuseppe, padre nella tenerezza, ha ricordato in modo particolare “i nostri fratelli e le nostre sorelle che sono in carcere”. “È giusto che chi ha sbagliato paghi per il proprio errore, ma è altrettanto più giusto che chi ha sbagliato possa redimersi dal proprio errore”, ha ribadito Francesco, secondo il quale “non possono esserci condanne senza una finestra di speranza: qualsiasi condanna ha sempre una finestra di speranza”.
“Pensiamo ai nostri fratelli e sorelle carcerati, e preghiamo per loro, perché trovino in quella finestra di speranza una via di uscita verso una vita migliore”, l’invito ai presenti. Infine, una preghiera: “San Giuseppe, padre nella tenerezza, insegnaci ad accettare di essere amati proprio in ciò che in noi è più debole. Fa’ che non mettiamo nessun impedimento tra la nostra povertà e la grandezza dell’amore di Dio. Suscita in noi il desiderio di accostarci al Sacramento della Riconciliazione, per essere perdonati e anche resi capaci di amare con tenerezza i nostri fratelli e le nostre sorelle nella loro povertà. Sii vicino a coloro che hanno sbagliato e per questo ne pagano il prezzo; aiutali a trovare, insieme alla giustizia, anche la tenerezza per poter ricominciare. Insegna loro che primo modo di ricominciare è domandare sinceramente perdono per sentire la carezza del Padre”.
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