solennità di maria immacolata
Il vescovo Douglas in piazza del Popolo si è rivolto a Maria: "Il dolore e la preoccupazione non ci impediscano di celebrare il Natale"
Dopo un anno di assenza è tornato l'atto di venerazione e affidamento
Dopo un anno di assenza, per la contemporaneità del mercato domenicale del 2019, oggi si è tenuto di nuovo l'atto di venerazione e affidamento a Maria, da parte del vescovo Douglas, della città di Cesena e della Diocesi.
Un centinaio le persone (foto in alto di Pier Giorgio Marini) che si sono raccolte in piazza del Popolo, mentre i Vigili del fuoco hanno portato un omaggio floreale all'immagine della Madonna posta sulla facciata del palazzo comunale (foto qui sotto. In primo piano il vescovo Douglas con don Marco Muratori).
Pubblichiamo la preghiera che il vescovo ha recitato come atto di affidamento a Maria nella quale non ha mancato di chiedere conforto e aiuto per il dolore, la prostrazione e la stanchezza che questa pandemia porta con sé.
Preghiera all’Immacolata
Cara Mamma celeste,
tu vedi che siamo ancora nella pandemia.
Conosci la nostra prostrazione
e la nostra stanchezza.
Avvezza a stare accanto ai sofferenti,
siamo certi della tua materna premura.
Liberaci da questo male
che affligge i cuori, le menti e i corpi.
Ricorriamo a te,
Santa Vergine Immacolata,
che nella storia hai dimostrato di essere madre,
sempre, verso i tuoi figli addolorati.
In quest’ora di dolore e di smarrimento
ricorriamo a te
perché ci pesa la morte di tanti anziani cari,
perché vediamo la disperazione per quanti
il futuro si riveste di incertezza e di paura,
perché ci addolora lo sbandamento e lo smarrimento di molti giovani,
perché ci prende l’ansia per la salute nostra e dei nostri cari.
Preparaci ad accogliere il tuo Figlio
nel Natale, ormai alla porte.
Il tempo del dolore e della preoccupazione
non ci impedisca di celebrare la nascita del tuo Figlio.
Non sia solamente un ricordo del passato,
non sia solo una necessaria e doverosa commemorazione storica,
ma un evento di grazia che avviene
per noi, adesso,
perché nel clima di una riscoperta intimità familiare,
ritorni la gioia, la salute, la speranza,
venga la pace per ognuno e in ogni famiglia.
Siamo figli tuoi
e fratelli tra di noi.
Da quando il tuo Figlio sulla croce
pronunciò quella parola:
“Donna, ecco tuo figlio”,
siamo diventati tuoi
e tuoi vogliamo essere.
Cresca la fraternità,
si intensifichi il dialogo,
fiorisca l’amore.
Fa’ che, coltivando la gentilezza,
operiamo una vera “liberazione dalla crudeltà
che a volte penetra le relazioni umane,
dall’ansietà che non ci lascia pensare agli altri,
dall’urgenza distratta che ignora
che anche gli altri hanno diritto a essere felici”
(Fratelli tutti, 224).
Madre Immacolata,
“Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
In Te è la gioia piena della vita beata con Dio”
(Papa Francesco, 8 dic. 2013).
Tota pulchra es, Maria!
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