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Scegliamo la vita. Testimonianza dalla piazza di Roma

Dopo la manifestazione di sabato scorso

Scegliamo la vita. Testimonianza dalla piazza di Roma

Di seguito pubblichiamo la lettera che Antonio Belluzzi e Marco Fabbri hanno scritto al direttore dopo aver partecipato sabato scorso a Roma alla manifestazione in difesa della vita.

Caro direttore, un sabato pomeriggio di maggio a Roma: sole, caldo, famiglie, tanti i bambini e i giovani, adulti, mamme, papà, nonni, insieme per dire il nostro Sì alla vita.
Anche da Cesena siamo partiti per unirci a questa festa della Vita, in pullman o con mezzi propri, spinti dall’incoraggiamento convinto del nostro vescovo Douglas che giorni prima avevamo incontrato con professor Gandolfini. Spinti anche da papa Francesco che a febbraio aveva accolto con favore la manifestazione, ascoltando la nostra intenzione di difendere i fragili, i deboli e soprattutto entrambe le vittime di ogni aborto: sia la mamma sia il nascituro, contro la cultura dello scarto.
Tante le associazioni che hanno aderito e non solo del mondo cattolico: sono presenti persone che non credono in Dio ma credono nella vita e nella famiglia, assieme a rappresentanti di altre religioni, tra cui evangelici, pentecostali, ortodossi e musulmani che hanno aderito attraverso l’Ucoi.

Tutti guidati dall’instancabile Massimo Gandolfini, presidente dell’associazione Family day Difendiamo i Nostri Figli e da Maria Rachele Ruiu, membro del consiglio direttivo Pro vita e Famiglia onlus, sprizzante da tutti i pori la gratitudine che dice essere “la misura senza merito della felicità”, nata grazie alla amicizia con tutti noi.

Camminare nella stimolante brezza romana, da piazza della Repubblica a quella di San Giovanni in Laterano, in un corteo colorato, immenso, partecipazione festosa e gioiosa, ma ordinata e composta, per testimoniare che non solo è urgente, non solo è decisivo, ma è anche conveniente scegliere la vita. Scegliere la vita dal concepimento alla morte naturale. Ribadire la tutela della vita dai pericoli delle istanze abortiste, eutanasiche, ma anche della compravendita dei bambini e delle droghe libere.

Una manifestazione che ci ha educato: siamo sempre portati a pensare che la vita sia un nostro possesso personale; possiamo condurre la vita come ci pare e piace. E invece la convenienza e il bello della vita stanno nell’accettazione e nel dono della propria vita, sempre. Veramente convincenti in questo senso le testimonianze che si possono leggere sul link: www.provitaefamiglia.it/blog/manifestazione-nazionale-scegliamo-la-vita-diretta-live.
Messaggi importanti anche dal concerto rock dei The Sun al temine del pomeriggio: “Sarà così, sarà bellissimo: sarà davvero la vita che ci voleva. C’è sempre un buon motivo per vivere”, come si può leggere sul sito del gruppo rock The Sun (www.thesun.it).

Papa Francesco, salutando dopo il Regina Caeli di domenica scorsa quanti hanno partecipato alla manifestazione nazionale, ci ha ringraziati per l’impegno a favore della vita e ha ricordato come «purtroppo, negli ultimi anni c’è stato un mutamento della mentalità comune e oggi siamo sempre più portati a pensare che la vita sia un bene a nostra totale disposizione, che possiamo scegliere di manipolare, far nascere e morire a nostro piacimento, come l’esito esclusivo di una scelta individuale... Essa è sempre sacra e inviolabile e non possiamo far tacere la voce della coscienza».

Il nostro impegno per la vita è benedetto da papa Francesco e dalla Chiesa: quanto è decisivo questo incoraggiamento a proseguire la sfida alle coscienze e al Paese, ovunque: in Parlamento, sui media, nell’economia, nella giustizia, nella sanità, nell’istruzione, nei servizi sociali, nel sistema fiscale e nelle scuole ma anche nella nostra Diocesi e sul nostro territorio.
Una sfida che culminerà nuovamente nella prossima manifestazione nazionale per la vita il 20 maggio 23 a Roma.
Grazie per l’ospitalità.
Antonio Belluzzi e Marco Fabbri - Cesena

Carissimi, grazie mille per la vostra testimonianza dalla manifestazione che si è tenuta sabato scorso a Roma. Un corteo e una festa con cui si è inteso riaffermare il diritto alla vita, dal concepimento fino alla morte naturale. Un diritto che oggi non è più per nulla così scontato.
Anzi, va di volta in volta assolutamente ribadito per non cercare di smarrire la bussola della realtà.
La vita è un dono che va accolto e tutelato sempre, nel suo sbocciare e anche nel suo volgere al termine. E pure nel suo durante così complicato nelle varie fasi dell’esistenza di ciascuno di noi.
Concetti all’apparenza banali che invece vanno riaffermati. Perché oggi spesso siamo costretti a dover ribadire le ovvietà.
Alla prossima.
Francesco Zanotti

zanotti@corrierecesenate.it

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