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BUDRIO DI LONGIANO

Un motoclub in parrocchia

Si chiama "Duc in altum". Il fondatore è il parroco don Filippo Cappelli, da sempre appassionato delle due ruote e promotore dei moto-pellegrinaggi

Sabato 16 marzo: don Filippo Cappelli lancia il motoclub

A Budrio di Longiano rombano i motori del motoclub Duc in altum. Fondatore è il 42enne parroco don Filippo Cappelli, da sempre appassionato delle due ruote e ideatore del moto-pellegrinaggio annuale che richiama oltre un centinaio di biker.

La presentazione ufficiale è avvenuta sabato scorso in parrocchia a Budrio in occasione della tradizionale focarina. “Siamo una costola del motoclub Paolo Tordi di Cesena e, al momento, siamo una cinquantina di soci di tutte le età, proprietari di moto che vanno dalle Bmw alle Custom fino agli scooteroni – spiega don Filippo –. Il presidente è Gianni Rizzo ed è già stato fissato un programma con le uscite annuali. Il nostro simbolo è il Chi Rho, il monogramma di Cristo, modificato con due pistoni. La frase latina ‘Duc in altum’ ci invita a prendere il largo”.

Dallo scorso anno don Filippo è stato chiamato dalla Cei, la Conferenza episcopale italiana, per coordinare il gruppo di lavoro della "Pastorale della strada". Si tratta di un ambito dell’Ufficio nazionale per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport diretto da don Gionatan De Marco. “Per la prossima estate - anticipa il parroco di Budrio - sto organizzando, a livello nazionale, un moto-pellegrinaggio della durata di tre giorni che percorrerà una parte della Via Francigena con visita al santuario della "Madonnina dei centauri" a Castellazzo Bormida, in provincia di Alessandria, al quale accorrono motociclisti da tutta Europa”.

Convinto che l’evangelizzazione passa anche per strade insolite, don Filippo invita ad andare oltre l’apparenza di un mondo che sembra lontano da Dio. “Gesù disse: Andate e predicate il Vangelo. Oggi, magari, Pietro e Paolo utilizzerebbero due cromate Harley – riflette –. Se è vero che molti motociclisti non sono religiosi, è anche vero che non di rado qualcuno di loro si avvicina alla fede. Questa è una passione basata su un’esigenza di libertà in cui l’obiettivo non è la meta, ma il viaggio, stando in amicizia. E io cerco di far capire che l’unica vera libertà è Cristo”.

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