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Calcio professionistico e non solo

Andrea Venturini, dal trofeo Benedetto alla Serie C

Molti ragazzi, intorno al loro diciottesimo anno di età, sono costretti a prendere decisioni importanti: dare più importanza alla scuola o allo sport? Frequentare un'università o trovarsi un lavoro? Lasciare la propria città o rimanerci? Siamo stati a colloquio con Andrea Venturini, giovane classe '96 di Gambettola, ora in forza al Ravenna (Serie C)

Andrea Venturini, dal trofeo Benedetto alla Serie C

Molti ragazzi, intorno al loro diciottesimo anno di età, sono costretti a prendere decisioni importanti: dare più importanza alla scuola o allo sport? Frequentare un'università o trovarsi un lavoro? Lasciare la propria città o rimanerci? Andrea Venturini, giovane classe '96 di Gambettola, è diventato maggiorenne quando giocava nella Primavera del Cesena, nel 2014. Al termine della stagione 2014/2015, avrebbe potuto forse smettere di giocare a calcio, evitare di cambiare squadra con una cessione in prestito e concentrarsi su altro. Venturini però ha voluto portare avanti il suo sogno di diventare calciatore, facendolo in modo genuino, tanto che oggi, pur giocando in Serie C con il Ravenna dopo due anni in Serie D (prima al Santarcangelo e poi proprio con la sua squadra attuale) cerca ancora di frequentare gli incontri dell'Azione Cattolica nella sua parrocchia, a cui è molto legato.

Sull'edizione cartacea in edicola da oggi pubblichiamo l'intera intervista realizzata da Andrea Pracucci. Di seguito l'ultima domanda con relativa risposta. Ne emerge il ritratto di un ragazzo a tutto tondo, calciatore professionista ben conscio che nella vita occorre non dimenticare mai le proprie origini e i valori più profondi nei quali si crede.

Anche se hai gli allenamenti, e quindi sei molto impegnato, frequenti l'Azione Cattolica. Quale ruolo ha per te questa associazione? Cosa ti spinge a continuare ad aderirvi?

La motivazione è quella che c'è sempre stata e sono certo ci sarà anche in futuro, a qualunque livello sportivo arriverò. Cercherò di fare sempre questa esperienza, nei limiti del possibile. E' dall'infanzia, infatti, che sono legato alla parrocchia: ho frequentato il catechismo e i campi-scuola, sono legato a questo ambiente e non mi ci allontanerò mai. Ovviamente andando avanti sarà sempre più difficile. Spesso non riesco a partecipare agli incontri del weekend o ad alcune eventi particolari, per via degli impegni col Ravenna. Cerco comunque di concentrarmi sia sull'Azione Cattolica che sullo sport, cosciente che ora sono un calciatore professionista.

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