Valle Savio
stampa

AGRIROMAGNA

Siccità e fauna, in pericolo gli animali della Vallata

A denunciarlo è il naturalista Andrea Boscherini

Siccità e fauna, in pericolo gli animali della Vallata

“Molti animali rischiano di scomparire dal nostro territorio”. È questa la denuncia di Andrea Boscherini, naturalista e divulgatore scientifico della trasmissione televisiva Geo, che guardando alla fauna che popola le aree naturali della Valle del Savio traccia una fotografia futura. L’allerta lanciata dall’esperto, che fa anche parte dell’associazione Orango che gestisce il museo dell’Ecologia di Cesena da ottobre, guarda soprattutto agli anfibi che per la loro riproduzione hanno necessità di aree umide e di fonti idrogeologiche. “Gli anfibi – spiega Boscherini originario di San Piero in Bagno – hanno una vita lunga che può arrivare fino ai vent’anni. Se il clima muta scomparirebbero localmente”.

Boscherini quali sono le specie di animali che rischiano l’estinzione locale?

I cambiamenti climatici su un versante e la presenza dell’uomo in zone del tutto naturali hanno provocato grandi cambiamenti e la fauna locale è stata coinvolta. Da una parte sono tornati animali prima scomparsi: il lupo, l’animale chiave per eccellenza, o i cervi adesso scesi fino ai territori di Sarsina e Mercato Saraceno. Oltre a loro gli indicatori biologici sono gli anfibi, animali sensibili che grazie a questa rinaturalizzazione della Valle del Savio sono tornati a essere numerosi. Si tratta delle salamandre pezzate tempo fa estinte nella vallata e che adesso stanno tornando più numerose e avanzano anno dopo anno. O della rana montana. Questi animali però vivono grazie alla presenza di acqua nel territorio.

Cosa accadrebbe se l’umidità venisse a mancare?

Negli ultimi anni c’è stata la rinaturalizzazione della valle, ma il cambiamento climatico sta avendo effetti negativi sulla fauna e si vede notevolmente. In inverno ci sono state scarse precipitazioni e questa primavera si sta rivelando secca, eccetto le recenti piogge. I nostri Appennini hanno bisogno di primavere piovose e l’estate 2017 è stata molto siccitosa. Gli anfibi in questo senso sono animali molto sensibili che depongono le loro uova in stagni e nelle piccole pozze d’acqua. Senza umidità sono in difficoltà essendo privi dei siti di riproduzione. È questo il caso della rana Montana e dei rospi smeraldini.

Non possono spostarsi?

Gli anfibi hanno una vita lunga, alcuni riescono a vivere fino a vent’anni. Se il clima muta scomparirebbero localmente anche perché nell’arco della loro esistenza si spostano al massimo nel giro di tre chilometri. Sono tendenzialmente sedentari e tra loro a migrare di più sono i giovani.

Salvi invece i mammiferi e gli uccelli?

Loro non riscontrano molti problemi in questo senso. Non sono animali che possono risentire del mutamento climatico anche se alcune conseguenze le subiscono. Il cervo nella stagione della riproduzione, in autunno, consuma molta energia che lo porta a dimagrire fino a 80/90 chili. Negli autunni più caldi la sua attività riproduttiva dura di meno. Questo si verifica anche per gli stambecchi che non troviamo in territorio romagnolo ma che comunque fanno sempre parte della fauna italiana.

L'intervista integrale al naturalista Boscherini è stata pubblicata sul numero di aprile di AgriRomagna a pagina 2

Creative Commons - attribuzione - condividi allo stesso modo
Siccità e fauna, in pericolo gli animali della Vallata
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento