Adolescente aggredito dai coetanei, Tallarico: “Pochi adulti accanto ai giovani”

Il rettore del Sacro Cuore sui recenti fatti di cronaca: "Punta di un iceberg. Urgente tornare a incontrare i ragazzi"

Foto Siciliani-Gennari/SIR

“È la punta di un iceberg gigantesco. Quello dei giovani è un mondo a parte che gli adulti fanno fatica a vedere”. È il commento di Domenico Tallarico, educatore e rettore delle scuole del Sacro Cuore di Cesena in merito a un fatto di cronaca avvenuto martedì scorso a Cesena.

Raid nei pressi dell’Agrario

Un ragazzo di 15 anni, originario del Bolognese, è stato aggredito da un gruppo di coetanei nel cortile tra l’edificio del convitto studentesco e l’Istituto tecnico agrario, in via Savio. I presunti aggressori, tutti adolescenti residenti nel Cesenate, sono stati identificati dai Carabinieri e poi denunciati alla Procura dei minori. La vittima è stata colpita con un’arma da taglio alla mano destra e, in maniera profonda, al volto.

Adulti assenti

“Un episodio simile – ricorda il rettore del Sacro Cuore – si è verificato pochi giorni fa a Lugo. La violenza dei ragazzi, i grandi disagi nei reparti psichiatrici, gli abbandoni scolastici descrivono una situazione molto drammatica”. Per Tallarico “il vero problema è che gli adulti non ci sono: famiglie, enti pubblici, Chiesa, organizzazioni. Mancano punti di riferimento che si mettano in dialogo con i giovani. Gli adulti si vedono poco nel mondo giovanile: è questa la parte più drammatica del problema”.

Emergenza educativa

Il rettore del Sacro Cuore ricorda poi che “gli orientamenti Cei sull’educazione sono del 2010. Si parlava di emergenza educativa. Sarebbe opportuno interrogarsi su cosa sia stato fatto in 15 anni, anche nella Chiesa. La mia impressione è che sia stato fatto poco e che l’emergenza sia ancora più pressante di allora. Questi episodi di cronaca devono essere l’occasione per mettersi con urgenza attorno a un tavolo per capire come utilizzare meglio le risorse e aprire strade nuove per tornare a incontrare i giovani”.

L’esempio del vescovo don Pino

Tallarico sottolinea che “c’è una grande difficoltà a incontrare giovani. Mancano luoghi, opportunità e risorse. Occorre inventare strade nuove. Non possiamo gestire il problema come abbiamo sempre fatto. Il mondo è cambiato. Uno spiraglio di speranza c’è perché nei ragazzi si ravvisa il desiderio di confronto con gli adulti“.

Da questo punto di vista, il desiderio del nuovo vescovo Antonio Giuseppe Caiazzo di incontrare subito i giovani, lo scorso 15 marzo alla Basilica del Monte prima del suo ingresso ufficiale in Diocesi, è un “segnale positivo di attenzione. L’importante è che l’esempio sia seguito e ci si metta tutti in discussione nel concreto“.