Cesena
Alla “Zaccagnini” l’impegno dei cattolici italiani in politica
Questa sera, al palazzo del Ridotto, l'incontro con il giornalista Fabio Pizzul, dopo le Settimane sociali di Trieste
Si può ancora parlare di un contributo cattolico alla politica italiana, a trent’anni dalla fine della Democrazia cristiana e in una società sempre più secolarizzata? L’associazione Benigno Zaccagnini ragionerà di questi temi, questa sera, venerdì 29 novembre, alle 20,45 al Palazzo del Ridotto di Cesena, nella serata dal titolo “Dopo Trieste, prendersi cura della democrazia. L’impegno dei cattolici italiani”. L’evento è stato organizzato in collaborazione con l’Azione Cattolica diocesana di Cesena-Sarsina e l’Agesci della zona di Cesena.
Pizzul in dialogo con Zanotti, Castagnoli, Pragliola e Pracucci
Il titolo della serata richiama la città sede, nel luglio scorso, della cinquantesima edizione delle Settimane sociali dei cattolici in Italia. Qui papa Francesco disse: «Nel mondo di oggi, la democrazia non gode di buona salute, serve speranza. È in gioco il bene dell’uomo e niente di ciò che è umano può esserci estraneo». Del tema parleranno il giornalista Fabio Pizzul, già presidente dell’Azione Cattolica di Milano e componente della Rete nazionale degli amministratori locali (nata proprio a Trieste), in dialogo con i delegati della diocesi di Cesena-Sarsina alla Settimana sociale: Francesco Zanotti, Marco Castagnoli, Antonella Pragliola, Giacomo Pracucci. La “Rete di Trieste” unisce un gruppo di amministratori formatosi in associazioni e movimenti cattolici, tra cui lo stesso Pizzul, che hanno prodotto un documento condiviso e vogliono continuare a camminare insieme: «Una sorpresa dello Spirito», come l’ha definita monsignor Luigi Renna, presidente del Comitato della Settimana sociale. «In un periodo nel quale quasi più nessuno spende il suo tempo per suscitare nuove vocazioni alla politica – commenta il presidente della Zaccagnini Damiano Zoffoli – i cattolici devono riscoprire la bellezza e la passione dell’impegno generoso per il bene comune».