Cesenatico
Cesenatico. Dai pescatori continua l’impegno per la riduzione del polistirolo
Prossimo obiettivo, recuperare le reti da pesca
Presentato ieri, venerdì 3 ottobre 2025, il progetto Net Reborn, promosso da Fondazione Cetacea, Sea The Change e dalla Cooperativa Casa del Pescatore, grazie al sostegno di Coopservice e Servizi Italia. Donate circa 200 cassette ai pescatori
Polistirolo, un problema
L’obiettivo del progetto è semplice e concreto: sostituire le tradizionali cassette in polistirolo utilizzate nel settore ittico con cassette durevoli e riutilizzabili, riducendo in maniera significativa la dispersione di micro e nanoplastiche in mare e promuovendo un modello di economia circolare. Alla presentazione, avvenuta presso la sede della Cooperativa Casa del Pescatore, c’erano i promotori dell’iniziativa, la vicesindaca Lorena Fantozzi e il project manager della Regione Emilia Romagna, settore pesca, Piergiorgio Vasi. A seguire, presso il Mercato Ittico, i pescatori hanno ricevuto circa 200 cassette riutilizzabili, un simbolico contribuito verso la transizione.
ll mercato ittico, spiega Mario Drudi, presidente della Cooperativa Pescatori, non era all’anno zero sul piano della sostenibilità e in particolare per quanto riguarda la riduzione del polistirolo. “Una parte della produzione ittica, quella che viene venduta sul nastro, viene già confezionata in casse di plastica riutilizzabili – precisa Drudi -. Un’altra parte, che riguarda la produzione massiva e che viene venduta non sul nastro ma prima dell’asta del mercato, rimane invece in casse di polistirolo. Si tratta di triglie, canocchie, e in alcuni momenti, mazzancolle. Queste sì, rimangono incassettate nel polistirolo, ma quello che viene venduto su nastro da qualche anno viene messo in casse riutilizzabili”.
“Questa operazione è meritoria – continua il presidente dei pescatori – perchè sono state donate circa 200 cassette di plastica riutilizzabili alle 20 imbarcazioni che fanno la pesca a strascico, implementando quel tipo di attività già che era già presente nella nostra marineria e nel nostro mercato ittico”.
“Le barche di Cesenatico – aggiunge quindi Drudi – in alcuni casi hanno in proprietà le cassette riutilizzabili ma presso il nostro mercato comunale c’è anche un servizio di noleggio, l’ente gestore del mercato tutti i giorni lava e igienizza le casse a noleggio, per essere poi riutilizzate”.
Il danno per l’ambiente
Il polistirolo, comunemente usato per le cassette del pesce, è tra i materiali più dannosi per gli ecosistemi marini. Altamente frammentabile, sotto l’azione di sole e agenti atmosferici si degrada rapidamente in milioni di micro e nanoplastiche. Uno studio pubblicato su ScienceDirect (2024), spiegano i promotori del progetto in un comunicato stampa, dimostra che un solo centimetro quadrato di polistirolo, dopo un mese di esposizione al sole, può rilasciare fino a 67 milioni di micro e nanoplastiche.
Questi frammenti finiscono nella catena alimentare e, di conseguenza, anche sulle nostre tavole. Già nel 2017 l’Onu stimava la presenza di 51 trilioni di microplastiche nei mari del pianeta, 500 volte più delle stelle nella Via Lattea.
Prossimo obiettivo, recuperare le reti da pesca
Con Net Reborn, Sea The Change e Fondazione Cetacea hanno avviato un percorso che parte dall’“adozione” di una cooperativa di pescatori, nella quale cassette in polistirolo vengono sostituite da cassette durevoli e riutilizzabili.
Si tratta di una scelta che riduce l’inquinamento, favorisce il riuso e porta benefici sia ambientali che economici, diventando così un modello replicabile in altri porti e territori.
La partecipazione di Coopservice e Servizi Italia conferma il valore strategico del progetto e l’importanza della rete: le due aziende hanno scelto di adottare una cooperativa di pescatori, finanziando la sostituzione delle cassette in polistirolo con cassette in plastica durevole e mostrando come la sostenibilità possa tradursi in azioni concrete e misurabili.
Il progetto è pensato per creare un rapporto duraturo tra le aziende e le cooperative di pescatori locali, per il prossimo anno l’obiettivo risulta essere quello di sostenere il recupero e il riciclo delle reti da pesca fornendo ai pescatori gli strumenti necessari per farlo.
Smaltimento, un progetto del mercato ittico di Cesenatico
Per ragioni commerciali, il polistirolo è molto presente e rappresenta un problema di smaltimento per chi lo riceve, commenta in chiusura il presidente Drudi. “Noi a Cesenatico abbiamo un problema con il polistirolo per quanto riguarda quello in cui viene messo il pesce acquistato dai nostri commercianti ittici dall’estero o da altre marinerie. Si tratta di un prodotto che viene portato in casse di polistirolo che deve essere smaltito. Il nostro problema è proprio il polistirolo in arrivo o in uscita“. In particolare, è il pesce azzurro ad essere consegnato in casse non forate con ghiacciata che non si deve disperdere.
A questo proposito, conclude Drudi, il Comune di Cesenatico ha candidato un progetto a un bando pubblicato dalla Regione Emilia Romagna, che mette a disposizione fondi europei per la Pesca, per finanziare l’acquisto di un macchinario che frantuma e compatta il polistirolo per collocarlo per un riuso, attraverso una filiera articolata, già presente. Attualmente il polistirolo è gestito come rifiuto speciale, smaltito da Hera Ambiente a pagamento. “Stiamo lavorando per dotare il mercato ittico di questa macchina che esiste, sarebbe collocata all’interno del mercato ittico e utilizzata sia dai pescatori che dai commercianti. Un progetto che se ammesso a contributo, potrebbe diventare concreto già nella prima metà del 2026″.
Del resto, ricorda infine Drudi, il mercato ittico di Cesenatico è già virtuoso perchè mette a disposizione dei punti di raccolta separata per oli esausti, filtri di motori e stracci sporchi, latte e contenitori lubrificanti, barattoli di vernice, taniche olio, rifiuti ingombranti e speciali di attività produttiva, per l’apposito smaltimento.