Lettere
Concerto a Cesena del gruppo Ansamblul Floarea Barcăului. “Il tempo e l’eternità si incontrano”
Riceviamo e pubblichiamo da padre Mihai David, sacerdote della chiesa rumena cattolica di rito bizantino. L'appuntamento nella parrocchia "Fonte della Guarigione" presso la chiesa di Boccaquattro
“Vengono i pastorelli come venivano una volta, Leru-i ler (aleluia) a cantare nella nostra parrocchia e nella meravigliosa Cesena, Leru-i ler”
Caro direttore,
Quest’anno la parrocchia rumena “Fonte della Guarigione” di Cesena ha avuto la gioia di accogliere, domenica 14 dicembre, il gruppo “Ansamblul Floarea Barcăului” di Marghita, provincia di Bihor (Oradea, nord ovest della Transilvania, Romania). In quattro giorni, hanno fatto dei concerti di Natale a Venezia, Imola, Lugo, Rimini e Cesena. I ragazzi e le ragazze ci hanno consolato dalla nostalgia di casa, portando con loro, proprio da Bihor, i costumi e le tradizioni popolari autentiche e una parlata originale ed unica, accompagnate dallo spirito cristiano.
Le “colinde” di Natale
Le “colinde” (canzoni di Natale) dei trenta ragazzi, erano accompagnate da due violini con tromba e
un tamburello. Nella prima parte hanno rappresentato la scenetta teatrale biblica “Viflaimul” (Betlemme), tradizione mantenuta ancora viva nei villaggi dalla Romania da questi meravigliosi giovani. In seguito, hanno presentato “Colinda feciorilor“, la canzone dei giovani che vogliono sposarsi e vanno a cantare alle ragazze nel villaggio.
E’ seguita la colinda delle ragazze che si preparano ad aspettare i ragazzi, poi altre colinde. Un momento emozionante, è stata la colinda della mamma, che ci ha sollevato assai dalla nostalgia di casa e, alla fine, tutto il popolo presente ha cantato, in piedi, la tradizionale colinda “O, che meravigliosa notizia” (Buona novella).
Pandoro, mela e noci come segno di riconoscenza
I “colindătorii” (i cantanti) hanno ricevuto come segno di riconoscenza un Pandoro ciascuno e,
all’uscita della chiesa di Boccaquattro, a tutti i partecipanti è stata donata una mela e delle noci, che
tradizionalmente simboleggiano gratitudine e rispetto, conoscenza, salute, amore e prosperità, accompagnate dall’augurio “Felice Natale!”. E’ un modo dolce per dire “Grazie per la vostra partecipazione!“
Un augurio al popolo di Cesena
Dopo il concerto, siamo usciti dalla chiesa verso l’albero di Natale abbellito di tanta luce, nella
piazza di Cesena, piena di gente che passeggiava e i ragazzi hanno invitato le ragazze del gruppo a partecipare ai balli popolari, per la gioia dei cesenati. E poi, hanno cantato un canto, un augurio al popolo di Cesena: “Rimani padrone di casa in salute perché hai onorato la nostra Colinda, e l’anno prossimo verremo di nuovo“.
Le parole di padre Michele David
Il cielo scende sulla terra, di conseguenza, scende nei nostri cuori. Vi auguro di tutto il cuore, da parte della Comunità rumena di Cesena, un felice Natale e un buon passaggio nell’anno nuovo con questo sentimento di gioia che avete provato questa sera, nei vostri cuori. Abbiamo avuto l’occasione di vivere questa realtà che la “colinda“, così cara a noi, la porta: “il tempo e l’eternità si incontrano“. I canti natalizi sono un “gustare l’eternità”, perché “Dio il Santo, colinda la terra” (così canta un’altra colinda) e questa cosa capita ogni anno.
Ecco, “la Colinda di Dio“. Lui è il primo “Colindător” (cantante), perciò la Sua discesa è il più grande dono che Dio “Colindătorul” fa a coloro che imitano la Sua Colinda, il Suo Canto.
“Il cielo e la terra, nel canto, risuonano, Angeli e uomini, cantano insieme“. In tutte le nostre colinde, osserviamo che gli angeli e gli uomini insieme cantano e questo cantare annulla la frontiera tra il cielo e la terra. Se gli uomini cantano con gli angeli, significa che non c’è più la frontiera, il cielo discende sulla terra e la terra sale al cielo, e da allora, questa Gioia che è nato a noi un Redentore nella città di Davide, viene cantata in tutto il mondo, a tutti i popoli e dappertutto su questa terra.
Ecco, in questa sera a Cesena, abbiamo accolto il Buon Dio come Ospite nei nostri cuori e Dio, ha accolto noi. Siamo in una comunione bellissima dei doni e della ricchezza. Che ci aiuti e ci benedica il Buon Dio, a tutti noi“
I pastorelli patrimonio dell’Unesco
I gruppi di pastorelli (colindători) sono riconosciuti nel Patrimonio Unesco (Patrimonio non-materiale) come uno tra i più belli valori della cultura dell’umanità. Le Colinde sono molto famose, forse anche perché, attraverso il partire dei romeni verso tutto il mondo, in così tante culture, le colinde sono diffuse dappertutto.
