Dall'Italia
De Pascale in conferenza stampa: “Sulla sanità non vogliamo fare tagli”
Sull'alluvione propone un salto di qualità e ribadisce la disponibilità come commissario straordinario
Un pensiero per i due alpinisti romagnoli sul Gran Sasso
Il primo pensiero è per i due alpinisti romagnoli ancora dispersi sul Gran Sasso. L’ha avuto questa mattina in conferenza stampa il neo presidente della Giunta regionale, Michele de Pascale, che ha aggiunto: “Un grazie va a chi opera in questi giorni in condizioni difficili e un ricordo per la città di Santarcangelo (dove abitano i due alpinisti, ndr) e alle loro famiglie”.
De Pascale ha fatto memoria dell’anno particolare per la Regione che ha visto all’opera tre presidenti, Stefano Bonaccini, Irene Priolo come facente funzione e ora lui, da 17 giorni. Ha fatto gli auguri di buon lavoro all’assemblea legislativa, aggiungendo che c’è stato un buon inizio, e ha citato la sua Ravenna, città per la quale decadrà da sindaco tra tre giorni.
Tre dossier sul tavolo. Il primo, il bilancio
Il presidente ha illustrato tre dossier sul tavolo. Il primo riguarda l’approvazione del bilancio. Visti i tempi stretti, la Regione andrà in esercizio provvisorio. “Abbiamo una spesa sanitaria superiore a quanto ci possiamo permettere – ha aggiunto -. Ogni fondo disponibile è stato indirizzato in questo settore, ma occorre fare presente che in Emilia Romagna abbiamo il maggior numero di prestazioni e il costo dei ticket tra i più bassi in Italia”. Se alla sanità non fossero arrivati anche fondi straordinari, si sarebbero dovuti tagliare dei servizi, ha precisato de Pascale. “E noi non vogliamo operare tagli alla sanità”, ha ribadito.
Visite settimanali nelle zone alluvionate
Il secondo dossier riguarda il post alluvione. In argomento ha assicurato visite settimanali nelle zone alluvionate. Dopo quella a Faenza e dintorni, sarà la volta di Pianoro e San Lazzaro, per incontrare la gente ed effettuare sopralluoghi dei cantieri in essere. “Vogliamo fare un salto di qualità. Si è fatto tanto. Vogliamo spingere ancora di più, a prescindere da ciò che farà il Governo nei prossimi giorni”, ha detto de Pascale.
Il presidente ha sottolineato come occorrano, in condizioni normali, sei-sette anni per realizzare una cassa di laminazione. “Noi ne abbiamo più di una da realizzare su 23 fiumi. Ecco perché serve un cambio di passo”. Sulle indiscrezioni circa la nomina di un altro generale come commissario straordinario, de Pascale ha detto di essersi trattenuto dal commentare. “Si deve cambiare a partire dal Governo. Noi siamo disponibili a prenderci tutte le responsabilità, il che equivale anche a prendersi tutti i rischi. È legittimo che la presidente del Consiglio faccia altre scelte, ma ci aspettiamo di essere sentiti, come è scritto nella legge”.
“Seguire da Roma è stato un errore oggettivo”
Sull’eventualità di un altro generale, de Pascale ha aggiunto. “Non capiamo perché un altro militare. Si attinga a professionalità nel settore. Che sia un tecnico di quel settore. Penso serva una struttura sul territorio. Seguire da Roma con una struttura non dedicata solo questo compito è stato un errore oggettivo”. Ha quindi manifestato la volontà di dialogare, ma si è chiesto: “C’è la stessa disponibilità da parte del Governo?”.
Le crisi nel settore industriale
Il terzo dossier illustrato da de Pascale ha riguardato alcune crisi nel settore industriale, collegate alla transizione ecologica (settori della ceramica, della chimica e del vetro) e all’automotive. In tutta Europa c’è questa crisi, “ed è marcata anche in Emilia Romagna. Per questo per noi è importante”, ha proseguito de Pascale.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, il presidente ha ribadito che “se la presidente Meloni non è convinta della nomina del sottoscritto non la faccia. Ci vuole un lavoro di squadra su questo argomento. Sulle emergenze tutti dovremmo fare un passo indietro. Penso a un ingaggio diretto Governo-Regione. Il tecnico dedicato? È la proposta di Elena Ugolini in campagna elettorale. Proviamo tutti a cambiare”.
“Sulla Bolkenstein la Regione ha margini zero”
Sulla normativa Bolkenstein de Pascale ha chiarito che la Regione “ha margini operativi pari a zero”. E ha aggiunto che al Governo ha chiesto un indennizzo reale per chi perde la concessione e la facoltà per la Regione e, a cascata, per i Comuni di bandi ad hoc. Sulle infrastrutture de Pascale ha ribadito che “qualcosa non va. Occorre definire le priorità di intervento, come è stato fatto a Ravenna con il porto: siamo partiti dal budget. Non è possibile che noi parliamo di progetti di miliardi e il Governo risponda parlando di milioni. Qualcosa non va. Occorre definire le priorità di intervento”.