Dall'Italia
È morto Pippo Baudo, l’ultimo “moschettiere” della televisione italiana
Classe 1936, il suo nome è legato alla Rai e al Festival di Sanremo. Con Corrado, Mike Bongiorno ed Enzo Tortora ha segnato un'epoca
La sua è stata una carriera piena di successi. L’inizio fu rocambolesco
Ieri sera a Roma, all’età di 89 anni e a causa forse degli effetti di una caduta nel dicembre 2024, è morto uno dei padri della televisione italiana: Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, per tutti noi semplicemente Pippo Baudo. Nato a Militello in Val di Catania (Catania) il 7 giugno 1936, Baudo è stato uno dei più grandi conduttori della televisione italiana, lasciando un ricordo indelebile nei cuori degli spettatori grazie alla bravura, alla professionalità e alla simpatia.
Un moschettiere della tv
Proprio per la sua importanza nelle vicende della tv, Il Pippo nazionale è stato uno dei quattro “moschettieri della televisione italiana”, insieme ad altri tre nomi che, proprio come il suo, sono impressi nell’immaginario collettivo: Mike Bongiorno, Corrado Mantoni (Corrado) ed Enzo Tortora. Secondo una leggenda metropolitana (che sarebbe smentita da molti studiosi di storia della tv come Pino Frisoli), iniziò la sua carriera in Rai il 6 febbraio 1966 in un modo rocambolesco. Non si riuscì a mandare in onda una puntata del telefilm “Rin Tin Tin”, perché la cassetta contenente l’episodio in questione non arrivò in tempo negli studi televisivi. Per rimediare, venne mandata in onda la puntata pilota del primo programma condotto da Pippo Baudo, il quiz musicale “Settevoci”.
Una carriera piena di successi
Da quel giorno la sua carriera è stata inarrestabile e costellata da grandi successi come “Canzonissima”, “Domenica In”, “Fantastico”, “Serata d’onore” e “Novecento”. Nei suoi programmi lanciò o rilanciò numerosi artisti come Milva, Anna Oxa, Giuni Russo, Lorella Cuccarini, Heather Parisi, Andrea Bocelli, Giorgia, Laura Pausini e Elio e le Storie Tese. Con 13 edizioni, Baudo é il secondo presentatore con il maggior numero di stagioni condotte di “Domenica In”, superato solo dalle 17 di Mara Venier (contando anche quella che partirà nel prossimo autunno). Ha legato la sua vita professionale alla Rai, tranne una brevissima esperienza su Canale5, nell’autunno del 1987, con la conduzione di due trasmissioni: il varietà “Festival” (co-condotto con Lorella Cuccarini) e la rubrica “Tu come noi” (inserita nel contenitore domenicale “La giostra”).
Il festival di Sanremo
Il programma che però si legò in modo indissolubile alla vita dell’anchorman di Militello fu senza dubbio il festival di Sanremo. Le sue 13 edizioni condotte (1968, 1984, 1985, 1987, 1992, 1993, 1994, 1995, 1996, 2002, 2003, 2007 e 2008), di cui sette anche come direttore artistico, rappresentano ancora oggi il record assoluto nella storia del più importante evento nazional-popolare del nostro Paese. È grazie a lui che Sanremo è diventato l’evento musicale e sociale che tutti amano. La serata finale dell’edizione del 1987 (che vide il trionfo di Gianni Morandi, Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi con “Si può dare di più”) fu vista da più di 17 milioni di spettatori, risultando ancora oggi la puntata più vista nella storia della kermesse sanremese.
I 13 condotti da Baudo e i rispettivi vincitori
1968: Sergio Endrigo e Roberto Carlos con “Canzone per te”. 1984: Al Bano e Romina Power con “Ci sarà”. 1985: Ricchi e Poveri con “Se m’innamoro”. 1987: Gianni Morandi, Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi con “Si può dare di più”. 1992: Luca Barbarossa con “Portami a ballare”. 1993: Enrico Ruggeri con “Mistero”. 1994: Aleandro Baldi con “Passerà”. 1995: Giorgia con “Come saprei”. 1996: Ron e Tosca con “Vorrei incontrarti fra cent’anni”. 2002: Matia Bazar con “Messaggio d’amore”. 2003: Alexia con “Per dire di no”. 2007: Simone Cristicchi con “Ti regalerò una rosa”. 2008: Gió Di Tonno e Lola Ponce con “Colpo di fulmine”.