Giancarlo Petrini: “L’ex sindaco Piero Gallina da ateo riconosceva il valore del giornale”

L'ex direttore generale della Banca di Cesena, ora Ccr, scrive al giornale in merito alla nostra proposta di metterci la faccia per la campagna abbonamenti. La risposta del direttore Zanotti

Giancarlo Petrini e la moglie Catia Bianchi, presidente del "Barco" di Cesena. Foto Sandra e Urbano - fotografi a Cesena
Giancarlo Petrini e la moglie Catia Bianchi, presidente del "Barco" di Cesena. Foto Sandra e Urbano - fotografi a Cesena

Posta in redazione. Il Corriere Cesenate, “un grande contributo alla valorizzazione della comunità”

La lettera di Petrini

Caro direttore, quando la banca (la ex Banca di Cesena oggi Ccr di cui Petrini è stato per tanti anni direttore generale, ndr) decise di abbonare tutti i soci uno dei più grati di questa iniziativa fu Piero Gallina (già sindaco di Cesena e poi presidente della Provincia, ndr). Piero, pur essendo ateo convinto, da persona intelligente e sensibile qual era mi confessò che leggeva tutto il Corriere Cesenate riconoscendo che si tratta di un’iniziativa degna di apprezzamento.

Capacità di informare

Riconosceva la capacità di informare anche delle piccole proposte che nel comprensorio ogni giorno si realizzano. Il volontariato a favore di chi ha necessità nelle forme più marginali erano secondo lui ben dettagliate, mentre i giornali più importanti le trascuravano. Pensava fosse un grande contributo alla valorizzazione della comunità, descrivere le iniziative anche di tipo ricreativo, culturale, sociale in senso ampio, ma di dimensioni strettamente locale, testimonianza di una comunità che si ritrova, che socializza, che si sente solidale, in una società che ci porta sempre più verso un individualismo egoistico, senza vere relazioni come oggi possiamo verificare. Grazie Francesco e a tutto il tuo staff per il lavoro che fate.

Giancarlo Petrini – Cesena

Piero Gallina, un amico e un convinto lettore del nostro giornale

Caro Giancarlo, ti ringrazio moltissimo per le tue parole e per quanto riferisci dell’ex sindaco di Cesena e presidente della Provincia, oltre che apprezzato prof di educazione fisica. Piero Gallina era un amico e un convinto lettore del Corriere Cesenate. L’ho sempre saputo. E come lui tanti apprezzano il lavoro che facciamo come servizio al territorio, con un’informazione non solo locale, ma che spazia su tutto ciò che riguarda uomini e donne di oggi, in Romagna, in Italia e nel mondo. Questo sta nel dna dei giornali diocesani, una storia che va avanti da oltre un secolo.

La nostra linea editoriale

Solo pensando ai nostri tre, ricordo che Il Piccolo di Faenza è stato fondato nel 1899, Risveglio di Ravenna nel 1902 e il Corriere Cesenate il 12 agosto 1911. Già dai primi numeri dei nostri fogli si intuisce la linea editoriale: quella di occuparsi di ciò che interessa alla gente. Ovviamente abbiamo un punto di vista dichiarato, ma ciò assegna al nostro lavoro giornalistico una maggiore libertà. La libertà di chi afferma fin dall’inizio da quale punto di vista scruta la realtà, visto che un’oggettività assoluta è impossibile. Diceva il cardinale Martini: piuttosto che accampare un’impossibile oggettività, meglio dire fin da subito con quale punto di vista si guarda il mondo. Questa sua affermazione venne coniata come etica del punto di vista. Una strada da noi battuta ogni giorno, sia per quanto riguarda l’edizione cartacea sia quelle online, che ci vede impegnati sempre, senza fermarci mai.

Sempre alla ricerca della verità

Ciò nulla toglie al fatto che noi, come i colleghi, siamo sempre alla ricerca della verità e tentiamo di andarci il più vicino possibile, sapendo che ciascuno di noi è un filtro, con il suo vissuto, le sue idee, il suo passato.

A chi critica sui social: molto meglio più giornali

A chi, in particolare sui social, critica questa nostra proposta di sostegno alla nostra campagna abbonamenti che è anche un appoggio alla libertà di stampa (cfr pezzo al link qui sotto e a quelli richiamati), vista la grave crisi che attanaglia i giornali, in particolare quelli cartacei, dico senza alcun timore che è molto meglio avere un giornale in più piuttosto che uno in meno. Ciò non c’entra nulla né con il punto di vista né con le idee che ognuno di noi può avere. È dal confronto, dal dialogo, dalla reciproca stima che possono nascere le proposte migliori per tutti. Non c’entra destra, sinistra o centro politico. Chi se ne esce con questi argomenti non conosce il nostro lavoro e non conosce quello dei nostri colleghi che ogni giorno si battono per un’informazione seria e di qualità.

Le numerose attestazioni di stima di questi giorni

Le numerose attestazioni di stima ricevute in questi giorni natalizi dimostrano proprio questo: il pluralismo nell’informazione fa parte di un patrimonio da salvaguardare, in favore di tutti. Più voci assicurano più libertà, più democrazia. La nostra non è una battaglia di parte. Se è di parte, è dalla parte del pluralismo, di un bene più grande. E chi ha deciso, come te e tua moglie Catia, di metterci la faccia, l’ha fatto perché ha compreso e condiviso questo nostro messaggio.

Credenti o non credenti, semplificazione fuori luogo

In ultimo, credenti o non credenti, anche questo non c’entra nulla. Anzi, come dimostra il caso del professor Gallina, il Corriere Cesenate, così come Il Piccolo e Risveglio, vuole essere uno spazio di confronto, una piazza in cui ci si ritrova. L’informazione può servire a costruire ponti tra diversi, come ci avrebbe detto papa Francesco. Un di più di convivenza, di dibattito civile, di dialettica, di apporto culturale, di storie, di persone, di vitalità del territorio e non solo. Un luogo nel quale chi vuole può esprimere se stesso con la massima libertà, come chiunque può testimoniare nei nostri confronti. Il nostro credo non rappresenta una chiusura, ma il massimo dell’apertura.

La Chiesa è per l’et et, non per l’aut aut

La Chiesa abbraccia l’umano, tutto intero. La Chiesa è per l’et et e non per l’aut aut. È includente, non escludente, alla maniera di Gesù che va in casa del pubblicano Zaccheo e chiama Matteo, il gabelliere, a diventare suo discepolo. Il resto delle polemiche che ogni tanto leggo e a cui non rispondo non appartiene al nostro modo di agire. Chi ci segue lo sa benissimo. Chi le alimenta è perché o non ci conosce o ci conosce poco o ha pregiudizi nei nostri confronti. Noi lasciamo fare sapendo che la serietà del lavoro nostro, come quello di tanti colleghi, viene comunque apprezzata.

Buon anno a te, caro Giancarlo, a tua moglie Catia e a tutti i lettori e quanti hanno deciso di sostenerci e decideranno di farlo.

Francesco Zanotti

zanotti@corrierecesenate.it